Vita e opere di Umberto Saba
Introduzione
Umberto Saba nasce nel 1883 in una Trieste, appartenente ancora all'impero austro-ungarico e non all'Italia (ciò avverrà nel 1918, alla fine della prima guerra mondiale). Questa città da una parte è sostanzialmente estranea alle tendenze delle avanguardie italiane ma dall'altra parte è aperta ala cultura austriaca e tedesca e ciò le permette di conoscere con largo anticipo, rispetto agli intellettuali italiani Nietzsche e Freud.
In particolare la psicoanalisi gli serve come strumento per conoscere l'uomo contemporaneo e la
poesia ha la lo scopo di aiutare l'uomo a ritrovare la propria identità e integrità, ridandogli la possibilità di partecipare armoniosamente alla vita sociale. Ciò è ben evidente, come si vedrà in seguito, nelle sue opere.
Dati biografici
Umberto Poli nasce a Trieste nel 1883 e muore a Gorizia nel 1957, da madre di origine ebrea e padre cattolico che si separano presto. Quando verrà perseguitato per motivi razziali, i poeti Montale e Ungaretti gli offriranno rifugio e protezione.
Saba è uno pseudonimo che rimanda o a "Peppa Sabaz", la donna che lo cresce dopo la separazione dei genitori e l'assenza della madre fino ai tre anni (periodo che ricorderà sempre come felice); o che ricalca le origini ebraiche in cui il termine ha il significato di "nonno".
Gli studi e la nevrosi
La difficile situazione familiare causa in lui, all'età di vent'anni, una nevrosi che non curerà neppure la psicoanalisi. Tra il 1907 e il 1908 viene chiamato alle armi e questa esperienza gli ispira la stesura dei "Versi Militari". Nel 1912 pubblica la raccolta "Trieste e una donna" e acquista una biblioteca antiquaria.
Il Canzoniere
La maggior parte della produzione poetica di Saba è racchiusa nel Canzoniere (edizioni del 1921, 1945, 1948, 1957, e la definitiva in tre volumi del 1961).
Il titolo, di rimando petrarchesco, indica l'intento di dare un carattere unitario ai suoi versi, distinguendo le fasi tracciando il racconto della sua ricerca di significato nella vita.
Tema centrale è la scissione, frammentazione dell'io, derivata dagli avvenimenti che hanno segnato la sua infanzia, che viene continuamente richiamata.
L'amore è un tema molto importante in quanto per Saba il poeta è "sacerdote di eros", cioè cantori della brama, del desiderio che accomuna tutti gli uomini. L'esperienza infantile influenza anche questa sfera, infatti per Saba le donne assomigliano alla madre, suscitando in lui un profondo senso di colpa (donne-madri), oppure possono assomigliare alla balia e favorire la spensieratezza (donne-fanciulle).
L'infanzia come tema centrale
La scissione dell'io del poeta risale alla sua infanzia difficile. Nel Canzoniere l'infanzia non è un tempo felice trascorso con spensieratezza, ma invece è l'origine e la causa di tutte le nevrosi dell'uomo adulto e sorgente di infelicità. Il piccolo Berto cerca disperatamente, senza mai trovarla, la causa del suo malessere che non trovando la radice prima che non può mai definitivamente guarire.
La metrica
Saba è l'unico autore del Novecento italiano che crede ancora saldamente nelle forme metriche della tradizione, comprese quelle chiuse e ormai ritenute datate, dando grande rilievo ai versi tradizionali e alla rima. Ciò non toglie che Saba non riservi uno spazio alla sperimentazione metrica, quindi si può trovare nei suoi componimenti la ricerca di una forte tensione sperimentale che si innesca nella tradizione.
Le persecuzioni razziali
Le persecuzioni razziali del fascismo lo costringono a diverse fughe e peregrinazioni. Nascosto a Firenze aspetterà la liberazione per poter uscire allo scoperto. Dopo la guerra alterna a momenti di serenità e tranquillità altri segnati da violente crisi depressive e dagli anni cinquanta in poi è costretto a frequenti ricoveri in clinica.
Consigli
- Tutte le opere di Saba, ovviamente, meritano di essere approfondite.