Vita e opere di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Introduzione
Giuseppe Tomasi di Lampedusa è certamente uno dei maggiori rappresentanti del Neorealismo italiano. Duca di Palma e Montechiaro e principe di Lapedusa, conosceva molto bene la lingua inglese, il francese e il tedesco, da giovane studiò infatti le principali lingue ed in seguito li perfezionò leggendo le opere in testi originali di quasi tutti i grandi scrittori della letteratura europea e con i suoi frequenti viaggi all'estero. In questa breve guida andremo a conoscere in maniera più approfondita la sua vita e le sue opere.
La sua vita
Tomasi nacque a Palermo nel 1896 da una ricca ed antica famiglia siciliana e morì a Roma nel 1957. Durante la sua vita partecipò ad entrambi le grandi guerre del '900, sia alla Prima che alla Seconda Guerra Mondiale, tuttavia si mantenne estraneo alla vita politica. Durante un soggiorno a Londra, conobbe la donna che poi nel 1932 sarebbe diventata sua moglie, la principessa Alessandra Wolff-Stomersee. Nel 1954, ad un convegno letterario, conobbe invece Eugenio Montale e Giorgio Bassani, incontro che contribuì a fare una svolta nella pubblicazione della sua opera più importante: "Il Gattopardo". Fu proprio durante quel convegno che egli ebbe finalmente lo stimolo e l'idea concreta di scrivere un'opera che da oltre venti anni aveva in progetto. Purtroppo però non ebbe il tempo e la soddisfazione per vederla pubblicata, in quanto sia la Mondadori che la Einaudi respinsero il romanzo e l'opera fu pubblicata solo un anno dopo la sua morte, nel 1958 dalla Casa Editrice Feltrinelli.
Il Gattopardo
"Il Gattopardo", è senza alcun dubbio l'opera di maggiore importanza di Giuseppe Tomasi. L'opera riprende il nome dall'animale che richiamava allo stemma della sua famiglia. Ambientato nella Sicilia del dominio borbonico, racconta delle vicende della famiglia del Principe Fabrizio Salina, studioso di astronomia, della moglie Maria Stella e dei figli Paolo, Carolina, Concetta e Caterina nel periodo storico che portò ad aggregare il Regno di Sicilia al Regno d'Italia.
Il Gattopardo e la critica
"Il Gattopardo" fu pubblicato alla fine degli Anni '50, quando il Neorealismo era ormai in fase di decadenza, e si andava quindi alla ricerca di nuove forme e nuovi temi; quest'opera assunse quasi l'aspetto di un arretramento, di una ripresa cioè del romanzo ottocentesco. Il giudizio della critica fu contrastante: i critici marxisti italiani la giudicarono un'opera reazionaria; diverso fu invece il giudizio del critico marxista francese Louis Aragon, il quale definì "Il Gattopardo" un libro bellissimo, uno dei più grandi di sempre.
Le altre opere
Per Tomasi il ruolo più importante della sua vita lo ricopre l'infanzia, difatti una delle sue opere principali è i "Ricordi d'infanzia", una raccolta di appunti a carattere autobiografico, per la quale stesura Tomasi interruppe quella del Gattopardo. Anche quest'opera fu poi pubblicata postuma alla sua morte nel 1962. Intorno agli anni 80, dopo la morte della moglie, i "Ricordi d'infanzia" furono sensibilmente revisionati a seguito dell'accesso alla copia originale. Difatti, trattandosi di un'opera a larghi tratti autobiografica, che trattava alcuni particolari personali e faceva riferimento a momenti privati della famiglia, la moglie aveva omesso diversi passi del testo, facendone una personale revisione. Altre opere degne di nota di Tomasi furono le "Lezioni su Stendhal" (1977) e "Invito alla Letteratura francese del Cinquecento" (1979).