Usi e costumi in Italia nel XVI secolo
Introduzione
Nel XVI secolo nasce in Europa il Rinascimento che porterà l'Italia ad essere protagonista mondiale per quanto riguarda la vita artistica, culturale e letteraria di questo periodo. La politica è caratterizzata dalle corti che avranno un ruolo determinante nell'espansione rinascimentale diventando centro culturale per molti letterati e arstisti. Ricordiamo per esempio Ferrara con gli Este, Milano con la famiglia Sforza e Firenze con i Medici.
Gli usi e i costumi cambieranno notevolmente nell'Italia del XVI secolo in quanto queste grandi citta, ma anche alcune più piccole come Urbino e Mantova, verranno abitate da una popolazione sempre più numerosa. Molti contandini si sposteranno nei centri urbani alla ricerca di una condizione di vita migliore.
La popolazione nel XVI secolo
La popolazione aumentava ma la durata media della vita restava a livelli bassissimi. La causa principale era l'elevata mortalità infantile. La durata media di vita di una famiglia povera era di 23 anni mentre passiamo ai 32/35 per le classi borghesi e ricche che viveno in condizioni igieniche migliori ed che si nutrivano bene. Le case dei contadini erano rudimentali: composte da una sola stanza in cui viveva un'intera famiglia, e di solito erano costruite vicino ai campi. Al contrario delle case delle famiglie benestanti che si trovavano in città, ed erano composte da 2 piani: al piano terra vi era l'attività commerciale, mentre nel piano rialzato si trovava lo spazio abitativo della famiglia, suddiviso in varie stanze. A metà tra questi due standard vi erano le abitazioni degli operai, situate nelle città, ma piccole come le case dei contadini.
Il costo della vita e la famiglia
La crescita della popolazione fu la causa di un forte aumento dei prezzi dei generi di prima necessità che a sua volta stimolò l'aumento della produzione agricola con la messa a coltura di nuove terre. La seconda conseguenza dell'aumento della popolazione fu la diminuzione del potere di acquisto dei lavoratori in quanto i prezzi aumentavano più in fretta rispetto ai salari. Il nucleo famigliare era molto simile a quello dei secoli precedenti. L'autorità principale era il patriarca di tutta famiglia. Infatti, fino a che la grandezza dell'abitazione lo consentiva, varie generazioni vivevano sotto lo stesso tetto e sotto la totale autorità del capofamiglia. Il quale era l'intestatario di tutti i beni e possedimenti famigliari. I figli che andavano contro l'autorità del patriarca perdevano ogni diritto di eredità, e potevano venire arrestati per "disubbidienza". Per i commercianti, diventò sempre più comune la frequentazione delle cortigiane; come conseguenza, nel XVI secolo si ebbe un aumento vertiginoso dei figli nati fuori dal matrimonio.
L'istruzione in mano agli uomini
L'istruzione era riservata quasi esclusivamente ai figli maschi dei ricchi e di coloro che potevano permettersi di pagare maestri e scuole. Se l'istruzione dava buoni frutti, Il padre famiglia affidava al figlio una parte dell'eredità e lo emancipava dalla propria autorità. In rari casi casi veniva offerta un'educazione anche alle figlie che spesso erano solo indispensabili per unirsi a famiglie ricche ed allargare il proprio patrimonio. Le donne, almeno quelle più ricche e nobili, potevano permettersi maggiori lussi. Iniziano ad avere un ruolo pubblico più impegnativo ed una visione diversa all'interno della famiglia. Acquistano così maggiore autonomia e smettono di essere utilizzate soltanto per legare le famiglie con il matrimonio.