Umanesimo e Rinascimento
Introduzione
Prima di poter parlare dell' Umanesimo e del Rinascimento, dobbiamo capire cosa successe prima. Il Medioevo fu dominato da una cultura di carattere religioso, infatti gli intellettuali erano uomini di Chiesa e sia la realtà che la storia venivano interpretate come manifestazioni di un disegno divino. D'altronde appariva ideale la figura del monaco, che abbandonava tutto per dedicarsi solamente alla vita religiosa, ma questo non soddisfaceva gli uomini che si erano affermati nei comuni italiani, cioè i mercanti, i giuristi e i banchieri.
Diffusione
Tra la fine del '300 e gli inizi del '400 si formò quindi in Italia una nuova visione del mondo che si diffuse rapidamente in Europa e fu definita in: Umanesimo, perché richiamava la letteratura classica in contrapposizione alla Scolastica (filosofia cristiana medievale); e Rinascimento perché gli intellettuali di questo periodo erano convinti di essere protagonisti di una rinascita della cultura dopo la crisi medievale. Un tema fondamentale dell' Umanesimo fu la valorizzazione dell'Uomo e l'esaltazione della sua dignità, infatti venne posto al centro del mondo, perché veniva considerato come il protagonista di una storia e lo si giudicava inoltre capace di dominare la natura. Tuttavia questa nuova esaltazione non cancellò la fede religiosa, perché l'uomo poteva servire Dio senza il bisogno di ritirarsi in monastero. Le innovazioni dell' Umanesimo furono preparate già nel corso del Medioevo da autori come Boccaccio e Petrarca.
Umanesimo
Così poi gli umanisti portarono alla luce i manoscritti di autori antichi dimenticati nel corso dei secoli, uno degli intellettuali di questo periodo, fu Poggio Bracciolini. Poi, sempre in questa stessa epoca, si diffuse notevolmente la conoscenza della lingua e della letteratura greca. Ciò perché numerosi intellettuali greci si trasferirono in Italia spinti dalla minaccia dei Turchi. Dunque gli Umanisti erano convinti di essere protagonisti di una Rinascita della civiltà dopo le tenebre del Medioevo, che era stato invece un periodo decadente. Molti studiosi hanno discusso sulla differenza tra Rinascimento e Umanesimo, ma oggi si ritiene che si tratti di un unico periodo, cioè il Rinascimento che comprende sia il Quattrocento che il Cinquecento con una semplice distinzione: nella prima fase detta "Umanesimo", si esaltava la concezione dell'Uomo e l'interesse per i classici, mentre nella seconda fase detta "Rinascimento", la cultura raggiunse il suo massimo splendore attraverso le opere letterarie e artistiche.
Rinascimento
Nel Rinascimento si diffuse la figura del cortigiano: un intellettuale laico legato alla corte di un signore e non più alla Chiesa, ma gli intellettuali legati alla Chiesa non scomparvero. In questa epoca ci fu inoltre per gli intellettuali la possibilità di essere accolti a corte da un mecenate (signore che si circondo di artisti e scrittori durante il regno di Augusto). Questo signore, in cambio dei loro servigi, garantiva agli intellettuali il loro mantenimento. Infatti il cortigiano non poteva partecipare alla vita politica, poiché il potere era fortemente accentrato. La corte era un luogo frequentato da letterati e filosofi, ma essi non erano completamente autonomi in quanto erano al servizio del potere. La cultura però rivendicò il proprio diritto e uno dei processi più significativi fu la laicizzazione della cultura, che cominciò a diventare autonoma e indipendente, in particolare dalla Chiesa e dalla religione.