Storia: le guerre puniche
Introduzione
La storia delle guerre puniche riguarda tre guerre combattutesi ferocemente, tra Romani e Cartaginesi, nel periodo storico tra il II e III secolo a. C. Per il predominio sul mar Mediterraneo. Tali guerre hanno rappresentato il primo vero conflitto tra Oriente e Occidente, considerando anche che l'estensione dell'Impero Romano comprendeva gran parte dell'odierna Italia ad esclusione di Sardegna e Sicilia, che rientrava invece nel territorio cartaginese, insieme alla fascia nord africana, alla Corsica e a parte della penisola Iberica, e che ciascun impero voleva incrementare i propri possedimenti a scapito dell'altro.
La seconda guerra punica
La seconda guerra punica (218 a. C. - 202 a. C.), per i grandi personaggi che ne furono protagonisti, ossia Scipione l'Africano e Annibale, fu il conflitto che rimase più nella storia. La causa scatenante fu l'occupazione e la successiva distruzione, da parte dei Cartaginesi, guidati dal condottiero Annibale, della città di Sagunto, in Spagna, la quale chiese l'aiuto dei Romani che, perdendosi tra le polemiche sull'intervenire o meno nel conflitto, non riuscirono a dare il proprio contributo per la salvezza. I Romani, guidati da Scipione l'Africano, a seguito del grave fatto, chiesero a Cartagine di sconfessare il condottiero che, non facendolo, dichiarò guerra a Roma. A questo punto, Annibale, con un esercito di 50.000 uomini e 37 elefanti, attraversò le Alpi giungendo in Italia, ottenendo le prime vittorie sulle legioni romane. Nonostante ciò, i Romani, non facendosi trovare impreparati, riuscirono ad isolare completamente Annibale, che nel frattempo non era riuscito nell'intento di ottenere l'aiuto delle popolazioni italiche, e a sconfiggerlo definitivamente nella battaglia di Zama.
La terza guerra punica
La terza guerra punica (149 a. C. - 146 a. C.) fu la più rapida ma la più cruenta, con l'assedio della città di Cartagine che si protrasse fino alla sua distruzione completa, nonostante il coraggio dimostrato dai suoi abitanti che si batterono come leoni per proteggere la propria città. La storia gloriosa dell'impero cartaginese finì così miseramente tra le fiamme.
La prima guerra punica
La prima guerra punica risale al 264 a. C - 241 a. C. E scoppiò essenzialmente per il predominio sulla Sicilia, che, tranne la città-stato di Siracusa, si trovava completamente nelle mani dei Cartaginesi. Fu una guerra combattuta essenzialmente via mare, tra le due flotte navali. Roma non aveva grandi competenze in materia, al contrario, Cartagine era dotata di un esercito nautico ottimamente attrezzato e ben addestrato, quindi, trovandosi in situazione di svantaggio, i Romani giocarono d'astuzia. Attraverso un congegno chiamato corvo, una passerella che veniva agganciata alla nave nemica e permetteva il trasbordo della fanteria, i Romani riuscirono ad avere la meglio sui Cartaginesi, riuscendo in breve tempo ad assediare ed espugnare la città di Agrigento e a scontrarsi nella battaglia definitiva delle isole Egadi che li vide vittoriosi.