Storia: le dieci giornate di Brescia
Introduzione
Le dieci giornate di Brescia furono uno degli avvenimenti chiave degli anni successivi alla guerra d'indipendenza del 1848. Le dieci giornate di Brescia furono appunto sintomo della rivolta della popolazione contro l'oppressione austriaca e, senza dubbio, segnarono la storia del 1849 e della resistenza italiana. La resistenza popolare della popolazione bresciana diede il titolo alla città di Brescia di "Leonessa d'Italia". Seguite attentamente i passi di questa interessante guida dove vi saranno fornite delle utili informazioni di storia sulle dieci giornate di Brescia.
I Bresciani insorsero cercando di difendere la città
I Bresciani iniziarono l'insurrezione dopo che il maresciallo Radetzky lasciò le città di Milano e Como, ma andandosene lasciò un piccolo presidio all'interno della città di Brescia. Il 23 marzo 1849 i Bresciani con a capo il coraggioso Tito Speri insorsero e cercarono di difendere la città. La lotta e la resistenza da parte del popolo durò per ben dieci giorni, sino al 1° aprile 1849.
Inizialmente i combattimenti si svolsero fuori dalla città
Le dieci giornate di Brescia furono purtroppo un insuccesso per gli italiani, i quali dovettero cedere alla resistenza austriaca. Le dieci giornate ebbero inizio per un presunto debito dei bresciani nei confronti degli austriaci. La città di Brescia insorse e scese in piazza e, proprio da qui iniziarono le rivolte in tutta la città, con il contrattacco e l'assedio da parte degli austriaci durante il secondo giorno. Inizialmente i combattimenti si svolsero fuori dalla città, ma nei giorni seguenti purtroppo gli austriaci arrivarono fino al centro della città, con moltissime perdite sia in campo militare che in campo culturale.
La rivolta proseguì all'interno del centro storico
Gli austriaci dopo i primi bombardamenti cercarono utili rinforzi in Italia, tra gli alleati, per fermare i rivoltosi bresciani. Si affidarono così alle truppe del generale Nugent, che subito inviò mille uomini a Brescia per cercare di fermare la ribellione. Le truppe mantovane e gli insorti bresciani si scontrano così nuovamente ed i mantovani alleati dell'Austria chiesero alla città di Brescia di placare questa insurrezione. I fatti ebbero un altro epilogo. Infatti la rivolta proseguì all'interno del centro storico e nei giorni successivi vi fu la distruzione di moltissimi monumenti storici tra cui il Duomo e la Loggia, due simboli della città di Brescia.
I Bresciani si riunirono per la resa incondizionata
Negli ultimi giorni la situazione per Brescia peggiorò ulteriormente, dopo l'arrivo da Padova di altre truppe austriache. Fu così che nella notte tra il nono ed il decimo giorno, dopo altre perdite e distruzioni, i bresciani si riunirono e si misero d'accordo per la resa incondizionata. Durante il decimo giorno, ciononostante, gli austriaci continuarono barbaramente i saccheggi e le distruzioni all'interno della città, ormai capitolata.