Il 17 marzo 1861 nasce un nuovo paese in Europa: l'Italia. La penisola italiana, divisa dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente quasi 14 secoli fa, fu riunificata sotto la monarchia sabauda. L'Unità d'Italia, nota come Risorgimento, fu il risultato di diverse guerre, scommesse rischiose, complotti politici complessi, tradimenti e qualche colpo di fortuna. Ma pur essendo geograficamente unita, l'Italia è rimasta a lungo un mosaico di territori diversi e spesso contrastanti. La prima fase della guerra di indipendenza fu democratica; con l'intervento dei sovrani di Roma, Firenze e Napoli si era entrati nella fase federalista e neoguelfa. La politica di Carlo Alberto fu delle peggiori. Non volendo alimentare gli ideali democratici, scoraggiò l'afflusso dei volontari e rifiutò perfino i servigi del più grande generale italiano, Garibaldi. Il re seppe anche alienarsi la simpatia degli altri sovrani italiani. Da un lato cercò di procedere immediatamente alla fusione della Lombardia e del Veneto al suo regno; dall'altro, spingeva per una diretta alleanza militare con Roma, Napoli e Firenze. I regnanti delle tre città non intendevano combattere una guerra al solo scopo di ingrandire il Regno di Sardegna. Il papa si trovava a combattere contro la cattolicissima Austria. Alla luce di tali prospettive, Carlo Alberto si ritirò dalla lotta, seguito dal Granduca di Toscana.