Storia: la fine dell'Unione Sovietica
Introduzione
La dissoluzione dell'Unione Sovietica cominciò a delinearsi nel 1989 con la caduta del Muro di Berlino, che segnò la conclusione della divisione del mondo in due grandi blocchi, precisamente in quello comunista ed in quello democratico-liberale; sancendo dunque la fine della guerra fredda. Fu proprio il "crollo" del muro a diventare il simbolo della caduta dei regimi comunisti europei.
In Russia la forte crisi economica e il tentato colpo di stato del 1991 contribuirono ad accelerare il processo di disgregazione, che avrebbe poi portato alla fine definitiva dell'Unione Sovietica. Nella storia la dissoluzione dell'URSS segnò l'inizio di una nuova stagione per l'Europa e il mondo intero.
Questa guida esporrà i momenti più significativi che hanno portato alla caduta dell'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.
Colpo di Stato del 1991
La fine dell'Unione Sovietica comincia a delinearsi nell'agosto del 1991,mese nel quale un gruppo di esponenti del Partito comunista e delle forze armate tentò un colpo di stato restauratore a Mosca. Venne sequestrato anche l'allora presidente Gorbaciov. Tuttavia, il colpo di Stato fallì. La causa di tale fallimento fu lo scoppio di una protesta popolare e l'intervento di Boris Eltsin, il quale si distinse nella resistenza cittadina ai golpisti, che infine riuscì a prevalere portando all'arresto dei capi della cospirazione e alla liberazione di Gorbaciov. Questa avvenne tra il 19 ed il 20 agosto. Il fallimento del golpe di Agosto, però, accelerò la crisi dell?Unione Sovietica. Intanto, il mondo Occidentale guardava con molta simpatia la figura di Gorbaciov. Infatti egli constatando i fallimenti del regime, aveva intrapreso una politica di trasformazione economica e maggiore trasparenza nella gestione del potere. Per la storia Gorbaciov fu simbolo di moderazione e rinnovamento.Sul web potete trovare qualche interessante documentario sulla figura del presidente Gorbaciov https://www.youtube.com/watch?v=tlttxZQ3Nx4.
Il ruolo di Boris Eltsin e lo scioglimento dell'URSS
Per il popolo russo e le diverse etnie, la figura di riferimento dopo Gorbaciov divenne Boris Eltsin. Quest'ultimo fu presidente dello stato federato Russo e viene ricordato per avere sconfitto i golpisti. Eltsin fu un democratico e soprattutto un riformista.
Conclusosi il colpo di stato era evidente il fallimento di ogni tentativo di rinnovare il comunismo e l'URSS. Il partito comunista sovietico venne messo al bando e suoi beni confiscati, nel frattempo l'Ucraina si staccò dall'Unione Sovietica. Nel dicembre del 1991 prima Gorbaciov, ultimo segretario generale del Partito Comunista dell'URSS, rassegnò le dimissioni da presidente, successivamente il 26 Dicembre dello stesso anno si decise il definitivo scioglimento dell'URSS.
La Comunità degli Stati Indipendenti
La necessità di integrare le economie degli stati che componevano l'Unione Sovietica e di costituire una forma di associazione tra questi portò alla costituzione di una comunità politica-economica, la Comunità degli Stati Indipendenti (CSI). La CSI nacque con l'Accordo di Belaveza, sottoscritto dal Capi di Stato dei Paesi aderenti. All'interno della Comunità degli Stati Indipendenti comunque la Federazione russa conservava la sua centralità. Eltsin divenuto presidente restò alla guida della Russia fino alla fine degli anni Novanta, lasciando nel 2000 la presidenza a Vladimir Putin. La crisi del regime sovietico sancì l'inizio di aspre lotte di alcuni Paesi come la Lettonia, l?Estonia e la Lituania per il raggiungimento dell'indipendenza politica.