Storia: la caduta del Nazismo
Introduzione
Dopo la sconfitta subita nel corso della Prima Guerra Mondiale (1914-1918) e l'abdicazione dell'Imperatore, la Germania si ritrovò in una situazione molto difficile. Il trattato di pace di Versailles (1919) le aveva imposto pesanti risarcimenti in favore delle nazioni vincitrici e la smilitarizzazione. Le cose cambiarono nel 1936 con l'ascesa al potere di Adolf Hitler e del Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi. In breve economia ed forze armate furono rilanciate e nel 1939, con l'invasione della Polonia ebbe inizio la Seconda Guerra Mondiale che per la Germania, fino al 1941, fu trionfale. Ben presto, però, le cose cambiarono e la Storia assistette alla caduta del nazismo.
Il patto Ribentropp-Molotov
Il preludio allo scoppio della Seconda Guerra mondiale fu il patto di non aggressione tra Germania ed Unione Sovietica, siglato dai due ministri degli esteri, nel quale fu decisa anche la spartizione della Polonia. Fu così che nel settembre 1939 la Germania invase la polonia da Ovest e l'Unione Sovietica l'invase da Est, concordando una spartizione del Paese.
La Germania vittoriosa
Seguirono una serie di successi della Germania che con la sua tecnica della "guerra lampo" conquistò in breve tempo la Francia, sconfiggendo anche l'esercito inglese che fu costretto a rientrare frettolosamente in patria. Italia, Spagna e molte nazioni dell'Est Europa (Romania, Ungheria, Bulgaria, ecc) erano alleati del Reich tedesco ed anche i Balcani, sebbene con maggiori difficoltà, furono assoggettati. A Nord fu conquistata la Norvegia ed assicurata la fedeltà della Svezia. Ad Est reggeva il Patto di non aggressione con l'URSS. Nulla pareva poter scalfire il predominio tedesco.
L'operazione Leone marino
Il primo insuccesso della Germania fu il fallimento dell'operazione "Leone marino" (Unternehmen Seelöwe) cioè la mancata conquista della Gran Bretagna, programmata mediante attacchi aerei martellanti ai quali sarebbe dovuta seguire un'invasione navale attraverso la Manica e dalla Norvegia. A causa del mancato successo dell'aviazione tedesca nel distruggere completamente l'aviazione inglese, l'invasione della Gran Bretagna, programmata per il 1940, fu rimandata al 1941 e poi non avvenne affatto.
L'operazione Barbarossa
Nel giugno 1941, Hitler commise il suo grande errore, cioè diede il via all'invasione dell'Unione Sovietica, operazione che aveva nome in codice "Barbarossa" (Unternehmen Barbarossa) in omaggio al grande imperatore tedesco Federico. Oltre due milioni di uomini, tedeschi, italiani, rumeni, ungheresi, finlandesi ed altri, varcarono il confine russo diretti a Mosca e Stalingrado.
Successo iniziale dell'operazione Barbarossa
Nei primi mesi anche l'operazione Barbarossa sembrava un completo successo. Ben presto, infatti, le truppe dell'Asse dilagarono conquistando Bielorussia, Ucraina e Paesi Baltici, trovando molto spesso anche l'accoglienza positiva ed il supporto delle popolazioni locali vessate dal dominio bolscevico. Molte furono le compagnie di volontari ucraini, bielorussi, estoni, ecc, che si unirono alla Wehrmacht. Prima dell'inverno le truppe erano già alle porte di Mosca e di Stalingrado.
Gli assedi di Mosca e di Stalingrado
Purtroppo per i tedeschi, gli assedi sia di Mosca che di Stalingrado durarono oltre due anni senza che mai si riuscisse a conquistare le città. I russi resistettero eroicamente, subendo perdite di milioni di vite umane ed anche grazie agli armamenti forniti in grandi quantità dalle potenze alleate (Stati Uniti, in primis). La battaglia più dura fu quella di Stalingrado (Schlacht von Stalingrad) nella quale perirono circa 500 mila russi e 140 mila soldati dell'Asse. Soprattutto quest'ultima battaglia è considerata dagli storici il "punto di svolta". Da quel momento, infatti, termina l'avanzata tedesca e comincia la controffensiva russa.
Controffensiva russa
A questo, punto, dalla primavera del 1943, inizia la controffensiva russa che, lentamente ma inesorabilmente, porta l'URSS a riconquistare, nel giro di due anni, tutti i territori perduti ed ad arrivare fino a Berlino. Nell'esate del 1943 ci fu l'importante vittoria sovietica a Kursk, nell'autunno '43 e inverno '44 la riconquista dell'Ucraina, nell'estate '44 quella della Bielorussia e all'inizio del '45 i sovietici dilagarono nell'Europa orientale, assoggettando le nazioni alleate della Germania (Ungheria, Romania, Bulgaria, Finlandia). In primavera ci fu l'ingresso in Germania ed Austria e nell'aprile '45 l'assedio di Berlino.
La caduta
Il 16 aprile cominciò l'assalto a Berlino. Il 20 aprile (compleanno del Führer) dall'interno del bunker nel quale Hitler si era rifugiato si udivano distintamente le cannonante russe. Il 24 aprile, Berlino fu completamente circodata dalle forze nemiche. Il 26 aprile iniziò l'assalto alle postazioni tedesche asserragliate all'interno della città. Il 28 aprile, giunse al Führer la notizia della morte del suo alleato Benito Mussolini. Il 30 aprile, mentre già era iniziato l'assalto al Reichstag, Hitler e sua moglie (sposata pochi giorni prima) Eva si tolsero la vita all'interno del Bunker. A Hitler succedette il fido Goebbels che, pure, si suicidò insieme alla moglie il 1° maggio. Il popolo tedesco resistette per altri 7 giorni ma l'8 maggio fu firmata la capitolazione dall'ammiraglio Dönitz.
Bilancio e Conseguenze
Il bilancio della Seconda Guerra Mondiale fu disastroso, con oltre 24 milioni di vittime militari e 43 milioni di vittime civili oltre alla distruzione di buona parte delle infrastrutture in diverse nazioni. L'Europa perse definitvamente il predominio mondiale a vantaggio delle due nuove superpotenze, USA e URSS. Le Nazioni dell'Europa dell'Est furono assoggettate all'Unione Sovietica e vi furono imposti dei regimi comunisti. Iniziò il lungo periodo della Guerra Fredda che durò fino al 1989-1990 quando cadde il Muro di Berlino.
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