Storia: l'assolutismo in Francia
Introduzione
L'assolutismo in Francia si può considerare come un sistema politico associato a re come Luigi XIII e, più in particolare, a Luigi XIV. Questo movimento si è sviluppato in tutta Europa durante i secoli XVI e XVII e alcuni politici importanti, come il cardinale Richelieu, ne erano convinti sostenitori. La filosofia alla base del movimento consisteva nel fatto che il potere del monarca era, in teoria, senza limiti e demandato al popolo per legge divina o per quella che fu chiamata 'legge naturale'. In una società assoluta, in pratica, l'unica persona che avrebbe potuto cambiare i poteri del monarca era il monarca stesso. Ecco alcuni brevi appunti di storia inerenti all'Assolutismo in Francia.
Occorrente
- Libro di storia del XVII secolo
Le regole dell'Assolutismo Francese
In una società, come quella francese, nella quale vigevano le regole dell'Assolutismo, la parola del re si doveva considerare legge a tutti gli effetti. Il monarca aveva anche accesso ad un regio esercito permanente, che gli era fedele in ogni occasione. L'esercito, dunque, rappresentava lo strumento con il quale il monarca trasferiva il suo potere ed era come una sorta di suo braccio destro. L' esercito stesso rappresentava dunque il simbolo dell'autorità di un monarca assoluto e il potere di un sovrano, basato e vincolato dall'autorità stessa.
La politica del regime monarchico francese
In molti personaggi dell'epoca regnava la convinzione che un paese potesse beneficiare di un monarca assoluto, che potesse operare per il bene della Nazione, sia in politica interna sia in politica estera. A titolo di esempio, la città di Brandeburgo, in Prussia, era allora sotto il dominio del Grande Elettore Federico Guglielmo, il quale divenne una sorta di alleato con i potenti di altri paesi, portando ricchezza e benessere alla sua città. Inoltre, in Francia, vi erano i ricordi della dislocazione cronica causata dalle guerre religiose francesi, durante le quali il governo monarchico innescò una nobile ribellione. Non a caso, il Re di Francia aveva condiviso la sua autorità con Estates, potente sovrano di Scozia.
L'importanza dell'esercito
In conclusione ricordate che negli stati assolutisti, l'esercito ha giocato un ruolo fondamentale: questo, infatti, era impegnato nella riscossione delle tasse, gran parte delle quali veniva investita per ampliare e potenziare proprio l'esercito, in modo da rendere quest'ultimo ancora più efficace nella raccolta delle imposte. Questo sistema non è altro che un piccolo assaggio di quelle che sarebbero poi diventate la moderne dittature del Novecento. Tuttavia, va detto che l'assolutismo regio è stato giustificato da un certo numero di eminenti filosofi del tempo, come Bodin, Bousset e Hobbes, i quali definirono questo sistema come un modo efficace per tutelare e dare sostegno al monarca.
I fatti storici più rilevanti nel periodo dell'Assolutismo Francese
Ma quali sono i fatti storici più rilevanti che hanno contraddistinto la storia dell'Assolutismo in Francia? Per porre fine al disordine interno, Luigi XIV decise di governare eliminando le limitazioni e i controlli sull?autorità del re. Il piano del monarca fu quello di eliminare ogni potere agli organi politici e di demandarlo esclusivamente ai funzionari di sua fiducia. Il Re, dunque, non esautora in modo diretto i parlamenti e le assemblee provinciali, ma ne riduce le attività: ai parlamenti viene infatti negato il diritto di rimostranza e il ruolo di governatore provinciale viene reso temporaneo. Nel corso degli anni dell'Assolutismo, in Francia viene posta in essere una riforma dell?amministrazione controllata da ministri di origine borghese. Questi vengono detti intendenti. A tali figure viene attribuito maggiore potere di controllo e censura. Gli intendenti hanno inoltre il ruolo di imporre la volontà e le leggi del sovrano in tutta la Francia.
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Consigli
- Per comprendere le caratteristiche dell'Assolutismo in Francia, comparatelo con gli altri regimi monarchici allora esistenti in Europa