Rinascimento italiano: caratteristiche del periodo storico, artisti e opere

Storia del Rinascimento: definizione, caratteristiche e protagonisti del periodo storico che abbraccia il XV e XVI secolo, coinvolgendo diversi paesi europei e ambiti artistici
Rinascimento italiano: caratteristiche del periodo storico, artisti e opere

1Introduzione

Pico della Mirandola, Marsilio Ficino e Agnolo Poliziano
Fonte: ansa

Il Rinascimento rappresenta un periodo culturale ed artistico che abbraccia gli anni tra il 1492 e i primi anni del 1600. Quest'epoca è di notevole significato poiché segna una transizione fondamentale dal periodo del Medioevo all'epoca moderna. I protagonisti di questo periodo erano consapevoli di essere al centro di un'importante trasformazione storica. Il Rinascimento è stata un'era complessa ma di grande rilevanza per comprendere l'evoluzione del pensiero, dell'arte e della società.

2Quadro storico e culturale

Resurrezione di Piero della Francesca, 1460 circa. Museo Civico, Sansepolcro
Fonte: getty-images

Il Rinascimento prese il via dall’Umanesimo. Quest’ultimo caratterizzava l’Italia prima e l’Europa poi tra il XIV e il primo XV secolo. Pur rimanendo essenzialmente cristiano, l’Umanesimo aveva segnato un cambio di mentalità dove al centro non c’era più Dio, ma l’uomo.

Questa svolta fu accompagnata da un rinnovo degli studi letterari degli antichi greci e romani. In questo quadro, dove le élites culturali europee erano scosse dall’Umanesimo, il XV secolo fu pieno di grandi novità sotto ogni aspetto: economia, politica, religione e società.

Nello stesso anno dell’invenzione della stampa, il 1453, Costantinopoli fu conquistata dall’Impero Ottomano, sancendo la fine dell’Impero Romano d’Oriente. Nacquero gli stati moderni con le monarchie di Francia, Inghilterra e Spagna. In ambito religioso ci fu la Riforma protestante, cioè lo scisma tra la Chiesa cattolica e la Chiesa protestante. 

Ci furono le scoperte geografiche del continente americano che rivoluzionarono la comprensione della grandezza del mondo e soprattutto diedero un forte impulso all’economia mercantile su vasta scala. 

3Cos'è il Rinascimento?

3.1Definizione

Ritratto di Marsilio Ficino (1433-1499), filosofo, scrittore e teologo italiano. Incisione di Francesco Allegrini
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Rinascimento è un termine che viene dalla storiografia dell’Ottocento, dal francese renaissance, ovvero rinascita. In effetti però, anche i protagonisti del periodo tendevano a differenziarsi col passato loro prossimo, il Medioevo.

Cosa rinasceva? Andava rinascendo lo spirito degli antichi. Quello che l’Umanesimo aveva cominciato, il Rinascimento lo portò al suo massimo splendore in ogni scibile del sapere e dell’arte. Proprio per questo le date sono incerte: per esempio, un conto è la fine del Rinascimento nella pittura, un conto è la fine del Rinascimento in musica.

Con l’avvento del Rinascimento, con pensatori umanisti del calibro di Giovanni Pico della Mirandola (1463-1494) e Marsilio Ficino (1433-1499), l’uomo diventa il centro del creato. Egli solo è libero, a differenza degli altri animali, e pertanto può autodeterminarsi e dominare la natura intorno a sé per modificarla.

Questi due poli sono importanti: l’uomo è artefice del suo destino, ed è dominatore della natura. Questo non si oppone ai valori cristiani del Medioevo di per sé, ma è chiaro che Dio e la sua Provvidenza sono molto più sullo sfondo di questa nuova visione.

3.2Novità

Il Rinascimento operò su due fronti: la ricerca filologica e la ricerca storico-critica. In tal modo è riuscito a evitare sia l’imitazione dell’antico fine a sé stessa, ma anche l’assimilazione che avrebbe significato una falsificazione delle fonti antiche. Il Medioevo conosceva già l’antichità e i valori umani del Rinascimento ma sicuramente in misura minore.

Con i frutti delle varie esplorazioni si recuperano tantissimi libri creduti perduti o mai conosciuti. Fu coinvolto un pubblico sempre più grande e si cercò di permettere un più largo accesso ai libri. La stampa accelerò, specie a Venezia con Aldo Manuzio (1452-1515).

Si insegna sempre più il greco antico. Per la prima volta tornò a vivere in Italia il patrimonio greco perduto: Omero, Platone, Plotino, Proclo, Porfirio, Giamblico, i testi ermetici e Psello, Diogene Laerzio, Epicuro, Lucrezio e un Aristotele “nuovo”, fino agli “scienziati” dell’antichità: Archimede, Apollonio di Perge e Pappo.

Pico della Mirandola fu il primo a suggerire di non fermarsi semplicemente al recupero dell’antico. Per lui bisognava ricorrere alle cose stesse e non solo agli autori di libri per capire il mondo. Per lui la natura è quasi un altro libro. Questa visione è alle fondamenta di quella che sarà la rivoluzione scientifica.

4Il Rinascimento nell'arte

4.1I caratteri distintivi

L’elemento che rende credibile lo spazio in un dipinto, come se vedessimo una fotografia, è la prospettiva lineare centrica. Essa non veniva utilizzata durante l’arte romanica, nell’iconografia e nel gotico. Fu scoperta all’inizio del Quattrocento a Firenze, grazie soprattutto alla ricerca di Filippo Brunelleschi (1377-1446). 

Misurazioni della testa umana di Leonardo Da Vinci
Fonte: getty-images

L’uomo è al centro anche dell’arte, con tutto un nuovo spessore. Insieme alla prospettiva che cerca di rendere naturalisticamente lo spazio, si moltiplicano le ricerche – anche portate avanti con metodi illegali – sull’anatomia umana, al fine di poter ritrarre il corpo nella sua bellezza ma anche nella sua esatta morfologia. A questo si aggiunge un’attenzione per la resa delle espressioni emotive in particolare nella ritrattistica.

Quando gli artisti viaggiavano a Roma per imparare dai modelli antichi vedevano strutture essenzialmente spoglie. Questa sobrietà ritenuta dai rinascimentali propria dell’antico fu ripresa. L’architettura rinascimentale quindi, si rifà a canoni antichi, ha attenzione per le proporzioni matematiche, la simmetria, la divisione equilibrata tra spazi pieni e spazi vuoti, con un ripudio dell’eccesso di decorazioni.

4.2I protagonisti

Leonardo Da Vinci: Autoritratto
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La prospettiva divenne così il principio che ordinava unitariamente lo spazio compositivo dei dipinti. Degli esempi sono le opere come quelle di Piero della Francesca (1412-1492) e di Leonardo Da Vinci (1452-1519).

Il periodo rinascimentale vide delle importanti figure di spicco. Per citare solo alcuni geni: Michelangelo Buonarroti (1475-1564), Raffaello Sanzio (1483-1520) e Tiziano Vecellio (1488-1576). 

Questi uomini ridisegnarono intere città con i loro dipinti, le loro sculture, i loro progetti architettonici, e diedero un tale lustro alla Roma papale da renderla il centro culturale per eccellenza. Resero poi la penisola italiana il centro di irraggiamento del Rinascimento.

5L’ingegneria e le scienze nel Rinascimento

Niccolò Copernico
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Leonardo fu un pioniere di quella che oggi consideriamo l’ingegneria. Egli fu un convinto sostenitore dell’importanza di osservare la natura per imparare da essa, tanto che i suoi studi ingegneristici erano tesi a imitare soluzioni dalla natura.

L’ingegneria si sviluppò non solo grazie alle novità introdotte dal nuovo stile architettonico ma anche a causa di molti progetti urbanistici e bellici. Con l’introduzione della polvere da sparo si potenziarono le artiglierie leggere e pesanti e si dovettero proteggere le città con nuovi tipi di fortificazioni.

Nel 1543 Niccolò Copernico (1473-1543) pubblicava il De revolutionibus orbium coelestium che proponeva il modello eliocentrico alternativo a quello tolemaico geocentrico. Questo permise le osservazioni astronomiche di Tycho Brahe (1546-1601) e di Giovanni Keplero (1571-1630). Quest’ultimo scoprì empiricamente le leggi che regolano il movimento ellittico dei pianeti.

Galileo Galilei
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Galileo Galilei (1564-1642) fu la figura chiave della futura rivoluzione scientifica ed è considerato il padre della scienza moderna. Visse nel tardo Rinascimento e ne raccolse i frutti. Egli associò la matematica alle sue osservazioni, stabilendo leggi.

Ad influire sul progresso e sulla ricerca scientifica del Seicento fu il metodo sperimentale galileiano: si sostenne quindi l’importanza maggiore della categoria di quantità rispetto a quella aristotelica di qualità, proponendo una descrizione razionale dei fenomeni osservati.

6Un altro impegno civile

Ritratto di Niccolò Machiavelli
Fonte: ansa

Niccolò Machiavelli (1469-1527) con la celebre opera il Principe (1514) sostenne per la prima volta una separazione tra l’etica personale e le motivazioni che guidano il governo. Si tratta del concetto della “ragion di stato” che va al di là dell’etica individuale.

Il Rinascimento non è vissuto come un momento puramente artistico: l’arte è sempre al servizio dell’educazione etica e ha sempre finalità politiche. La nuova arte esalta la vita attiva, il matrimonio, schernisce l’ascesi e celebra la natura, così come la nuova filologia non rifugge dalla propaganda politica.

Predomina l’impegno nella vita civile delle città prima, e con visioni universalistiche poi: si pensi a “uomini universali” come Erasmo da Rotterdam (1466-1536). La critica del sistema vigente serviva ed era finalizzata alla pace universale.