Introduzione
Il Partito Comunista Italiano fu una delle maggiori fazioni che dominarono il panorama politico italiano del secondo dopoguerra. Ma che cos'è il Comunismo? Come e perché cambiò il modo di pensare degli italiani? Nella seguente guida potrete trovare risposta a queste domande, in modo da avere un'idea più chiara della storia del movimento comunista e della sua diffusione in Italia. Vediamo insieme la nascita e lo sviluppo del Comunismo in Italia.
Nascita
Sebbene esistessero ideologie filo-comuniste già dall'Età Antica, il primo vero teorico del Comunismo è considerato il filosofo tedesco Karl Marx (vissuto nel 1800) che, nel suo "Manifesto del Partito Comunista", propone il concetto di lotta di classe che abbiamo citato prima.
Dalla seconda metà dell'Ottocento, il suo pensiero, definito appunto "marxista", andrà sviluppandosi ed espandendosi in gran parte dei Paesi industrializzati, tra cui, come vedremo ben presto, l'Italia. In Italia esisteva già un Partito Socialista Italiano (PSI), fondato nel 1892 e basato anch'esso su un'ideologia marxista. I socialisti, tuttavia, sebbene fossero dalla parte del proletariato, non si basavano tanto sulla violenza quanto sulla cooperazione tra classi. Eppure, ben presto, all'interno del PSI si formarono due gruppi, cratterizzati da ideologie ben distinte.
Sviluppo
Così, nel 1921, il gruppo di massimalisti si scisse dal PSI, dando vita al Partito Comunista Italiano (PCI). Il PCI, capeggiato da Palmiro Togliatti, assunse un ruolo di rilievo durante il secondo conflitto mondiale, in quanto organizzò gran parte della lotta partigiana per la liberazione del Regno d'Italia. Fu, infatti, uno dei partiti che, nel 1943, costituirono il Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), organizzazione antifascista volta alla liberazione dell'Italia dall'occupazione tedesca.
Definizione
In conclusione, perché comprendiate appieno il tema di cui abbiamo appena parlato, è necessario chiarire cos'è il Comunismo. Si tratta di un'ideologia politica e sociale che si propone di creare un'organizzazione sociale dominata dall'uguaglianza e dalla distribuzione omogenea delle ricchezze. Non a caso, il termine "comunismo" viene dal latino "comm?nis", che significa "comune, di tutti". Per raggiungere tale obiettivo, sono fondamentali la rivoluzione e la lotta di classe, cioè lo scontro (effettuato mediante scioperi e manifestazioni) tra le classi più umili (in particolare il proletariato) e quelle borghese e aristocratica.