Alla crisi dei ghibellini corrispondeva la crescita dei guelfi, militarmente sostenuti da Carlo I d'Angiò, re di Napoli e dai diversi Papi. Con la cacciata dei ghibellini da Firenze, dopo la vittoriosa battaglia di Colle Val d'Elsa nel 1269, questi vennero cacciati dai principali comuni del Nord e Centro Italia. Nell'Italia medievale le città guelfe per tradizione erano: Milano, Bologna, Ancona, Brescia, Napoli, Fermo, Cremona, Firenze, Faenza, Alessandria, Perugia, Padova, Lucca, così come gli Este di Ferrara, i Malatesta di Rimini, i Fieschi di Genova. Di tradizione ghibellina, quindi filo-imperiale, erano comuni come: Siena, Forlì, Gubbio, Mantova, Urbino, Verona, Pisa, Modena, Parma, Como e le famiglie come i Visconti di Milano, gli Uberti e Lamberti di Firenze, i Salimbeni e Buonconti di Siena. Lo spostamento della lotta politica da interna alla città a esterna, cioè tra le città, portò lentamente alla formazione delle signorie.