Capostipite dello Stilnovo è il poeta Guido Guinizzelli, con la sua poesia "Al cor gentil rempaira sempre Amore"; secondo la tradizione cortese, l'amore trattato da Guinizzelli ha il suo luogo nel "cor gentile": in particolare, la gentilezza di cui parla il poeta è la nobiltà d'animo, l'elevatezza del pensiero, la disposizione del carattere verso la virtù, la sensibilità e la delicatezza, la capacità di provare sentimenti profondi. La donna è quindi capace di accendere l'amore nel cuore dell'uomo, ha l'aspetto di un angelo e ha la capacità di migliorare il cuore dell'uomo e di disporlo alla virtù. La donna, per Guinizzelli, risplende agli occhi dell'uomo nello stesso modo in cui gli angeli risplendono a quelli di Dio. Amare non è più qualcosa di terreno, ma di spirituale: si tratta di un mezzo per avvicinarsi al cielo. Attraverso l'amore per una donna, l'uomo dal cuore nobile ama Dio e il solo amare un "angelo", l'essere perfetto più simile al creato, lo eleva.