Skinner: il condizionamento operante

Tramite: O2O 07/05/2017
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Introduzione

La psicologia è una scienza importantissima per capire meglio i comportamenti degli umani ed il loro intrinsecato talvolta troppo complicato modo di ragionare. Parleremo del condizionamento operante di Skinner. Intanto spieghiamo che Burrhus Skinner è stato uno dei psicologi comportamentisti americani più influenti. Gli psicologi comportamentisti hanno lo scopo di studiare le dinamiche psicologiche di un soggetto basandosi su dati oggettivi ed osservabili. Quindi è una corrente che ha contribuito molto allo studio dell'apprendimento anche se l'intento di Skinner era quello di fondare una scienza del comportamento. Iniziò a condurre, infatti, ricerche di laboratorio sul condizionamento operante, un sistema di apprendimento basato sull'uso di rinforzi.

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Gli Skinner box

Secondo Skinner il rinforzo è positivo se dipende da uno stimolo presente, mentre è negativo se dovuto ad uno stimolo assente. Vi erano gli Skinner box, macchinari, molto importanti che avevano l'importante caratteristica di contare i comportamenti corretti rilevandone la frequenza e prendendo nota dei dati. Ecco che Skinner, grazie a questa scatola, riuscì a precisare vari aspetti importanti del condizionamento operante: mettendo in rilevanza che le punizioni sono poco efficaci per ottenere l'apprendimento. Insieme al collega Ferster ha condotto un'indagine sistematica sull'effetto dei diversi schemi di rinforzo i cui risultati sono pubblicati ne "Programmi di rinforzo" un'opera del 1957.

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Il rinforzo costante o intermittente

Skinner ha valutato i differenti rinforzi: costante o continuo oppure intermittente o parziale deducendo che è certamente più efficace il rinforzo intermittente riguardo l'apprendimento poiché avremo un risultato più duraturo ed efficace, quindi questo rinforzo supera quello costante. Mentre infatti, con il rinforzo costante o continuo avremo un apprendimento rapido destinato però ad esaurirsi nel tempo in cui l'incentivo verrà meno. Quindi senza ombra di dubbio per Skinner il rinforzo intermittente è senz'altro il migliore da mettere in pratica.

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Esperimenti su ratti e piccioni

Skinner si avvaleva di ratti e piccioni per sperimentare le sue teorie. Infatti i soggetti in questione venivano rinchiusi in delle scatole chiamate Skinner box delle quali abbiamo parlato in precedenza in questa guida, che contenevano sistemi programmati di rinforzo e che venivano concessi se l'animale compiva una determinata azione. I topi dovevano tirare una leva, mentre i piccioni dovevano schiacciare un bottone. I rinforzi erano suddivisi in rinforzo positivo nel caso in cui l'animale eseguiva l'azione giusta ottenendo del cibo. Mentre in un altro esperimento l'azione giusta provocava un effetto diverso: cessava un rumore forte, un freddo eccissivo o la gabbia smetteva di dare una scossa elettrica. In quest'ultimo caso possiamo parlare di un rinforzo negativo.

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