Introduzione
Nel 1967 venne formulata la teoria della tettonica a zolle e perfezionata l'anno successivo a opera di D. P. Mckanzie, R. L. Parker e J. Morgan. Si suppone l'esistenza di otto placche principali e di altre secondarie (microplacche) che si muovono con velocità compresa fra 1 e 20 centimetri l'anno. Dal movimento delle placche deriverebbero tutte le manifestazioni della dinamica terrestre. In scienze attualmente questa teoria riceve sempre nuove conferme. Poiché anche la distribuzione dei vulcani e dei terremoti sul pianeta corrisponde perfettamente con i margini delle placche.
Occorrente
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I margini possono essere di tre tipi
Trascorrenti o conservativi, in corrispondenza delle faglie; divergenti o costruttivi, in corrispondenza delle dorsali; convergenti o distruttivi, in corrispondenza delle fosse oceaniche. Le manifestazioni della dinamica terrestre e i suoi effetti dipendono dalle interazioni che si verificano in corrispondenza di questi margini e variano a seconda che la crosta interessata sia oceanica o continentale. I margini sono trascorrenti quando i margini delle due zolle che vengono a contatto scorrono l'uno rispetto all'altro, parallelamente. Non si ha né formazione né scomparsa di materiale roccioso, ma si sprigiona un attrito che provoca terremoti di varia profondità a seconda dello spessore della crosta. Tali margini sono contraddistinti dalla presenza delle faglie estese, la più famosa delle quali è certamente quella di San Andreas.
Cosa succede se le placche si dividono
Due margini divergono quando le placche si allontanano l'una dall'altra. Se a divergere sono due placche di crosta oceanica si viene a formare una dorsale oceanica. Nuovo materiale emerge dalla parte superiore del mantello e produce nuova crosta. Essendo più leggera, va a formare il rilievo tipico. I fondali oceanici continuano a espandersi secondo questo modello, dando origine a terremoti superficiali. Se la divergenza si ha fra due placche continentali, esse risultano separate da una rift valley, cioè da una profonda frattura dove sprofonda il materiale crostale. Se il fenomeno si protrae, l'allontanamento aprirà un varco nella crosta, permettendo così l'emersione di materiale proveniente dal mantello formando una nuova dorsale e un nuovo oceano.
Cosa succede se due placche si avvicinano
Due margini convergono quando le placche si avvicinano e una di esse comincia a scorrere sotto l'altra. Con un lento sprofondamento che si dice subduzione. Ad avvicinarsi possono essere due placche di crosta oceanica, oppure una di crosta oceanica con una di crosta continentale, oppure due placche di crosta continentale. La teoria delle tettoniche a zolle riesce a spiegare bene tutti i fenomeni finora noti sulla dinamica del nostro pianeta. Resta comunque un mistero non ancora chiarito quale sia la causa dello spostamento delle placche. Se tali fenomeni siano un caso unico oppure si ripetano nel tempo.
Oggi si ritiene che le placche si muovano seguendo giganteschi movimenti di tipo convettivo. Si verificherebbero entro il mantello e che trascinerebbero la litosfera. Pur essendo molto credibile, questa teoria non soddisfa tutti gli scienziati in quanto: poiché le zolle non sono tutte di ugual dimensione, bisognerebbe ipotizzare la presenza di celle di dimensioni molto diverse.
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Consigli
- Su internet esistono molti video che spiegano a fondo la teoria della tettonica a zolle