In pianura la mole d'acqua che si muove verso la foce forma un'onda detta onda di piena, la cui forza aumenta con il quadrato della velocità e la cui potenza distruttrice accresce grazie al carico di fango e detriti di ogni genere. Incapaci di smaltire il volume d'acqua inusuale, i fiumi tendono a demolire gli argini e a riversare l'acqua nelle zone circostanti interrompendo la viabilità, isolando interi paesi e provocando vittime. Spesso alluvioni e frane si verificano contemporaneamente ma, mentre è possibile, con un buon grado di approssimazione, seguire il percorso di un'onda di piena in pianura, è molto difficile sapere cosa può succedere nelle valli interne. In generale, gran parte dei dissesti idrogeologici si possono attribuire alla natura stessa degli elementi, ma ci sono particolari zone nel nostro paese, dove i movimenti franosi sono dovuti ad un incuria dell'ambiente, ad una cementificazione eccessiva e a un eccessivo degradamento dei versanti ad opera dell'azione umana. In questi casi, sarebbe opportuno agire consapevolmente per mettere in sicurezza i versanti che possono arrecare rischio, monitorando la situazione ed agendo con sistemazioni idrauliche e geologiche, che possano ovviare il problema, impedendo i movimenti franosi.