In questa lirica il poeta riesce a descrivere al lettore il suo dolore, la sua solitudine di fronte a un paesaggio morto, distrutto dall'orrore della guerra, e per farlo utilizza poche semplici parole, essenziali: come se queste rappresentassero simbolicamente i brandelli di muro rimasti nel paese. Il lessico utilizzato è chiaro, sincero, penetrante come un proiettile. Non vi sono segni di punteggiatura, come se Ungaretti non volesse interrompere lo scorrere delle immagini che vede (e sente); l'atmosfera creata con l'uso di termini scelti attentamente, con precisione, è di sospensione, quasi di desolazione. Nella mente del poeta riaffiorano i ricordi (le croci) di tutti quelle persone a cui ha voluto bene, e che ora sono morte: è così che dal vuoto generatosi da una simile sofferenza, estenuante, Ungaretti riscopre il valore immenso dell'amicizia, dell'affetto e della vita.