Sallustio: vita e opere
Introduzione
Sallustio il cui nome completo è Gaio Sallustio Crispo, fu uno storico e un politico romano, celebre per le sue opere, in cui racconta le vicende storiche del periodo e la lotta per il potere. È considerato il rinnovatore della storiografia. Il suo stile (inconcinnitas) si rifà a due scrittori, il greco Tucidide e Marco Porcio Catone e si caratterizza per la presenza di asimmetrie e antitesi. Ecco in breve vita e opere di Sallustio.
La vita
Gaio Sallustio Crispo nasce ad Amiterno nell'86 a. C., attuale L'Aquila. Appartenente ad una famiglia plebea ma agiata, viene mandato a Roma per finire gli studi necessari per accedere alla carriera politica. Iniziò un cursus honorum diventando prima questore e poi senatore. Ma l?alleanza con i populares (il cui capo era Cesare) e il suo schieramento che andava contro Cicerone, gli costarono l?espulsione dal senato, con l'accusa di indegnità morale, per essere stato uno degli agitatori più attivi tra gli altri dopo l'uccisione di Clodio. Dopo aver conquistato l'isola di Cercina, in possesso dei pompeiani e nominato governatore dell'Africa Nova, dopo i suoi diciotto mesi di mandato ritornò a Roma, dove venne accusato di concussione. Morì nel 35 a. C. Lasciando incompiute le Historiae.
Le opere
Tra le sue opere ricordiamo due Epistulae ad Cesarem senm de re publica, una Invectiva in Ciceronem e un poema didascalico, l'Empedoclea. Tra quelle principali, invece, Bellum Catilinae, Bellum Iugurthium e le Historiae. Sono proprio queste tre quelle di carattere storiografico ed è per questo che Sallustio viene considerato il primo grande storico di Roma. Nelle Historiae espone le vicende seguendo il criterio analistico, mentre nel Bellum Catilinae e nel Bellum Iugurthinum utilizza il genere monografico, che mette in evidenza un singolo problema storico, in modo da poter fare riflessioni su quello che era Roma dal punto di vista sociale e istituzionale. I due episodi importanti sono: la congiura di Catilina (avvenuta nel 63), che era stata un pericolo per la repubblica romana, e la guerra giugurtina, scatenata per corruzione, della durata di 6 anni.
Il Bellum lugurthium
Il Bellum Iugurthium racconta la guerra sostenuta contro il principe africano Giugurta, avvenuta tra il 111 e il 106 a. C., che secondo Sallustio fu importante per il fatto che la plebe cercava di reagire ai soprusi fatti dalla nobiltà, che comprometteva, appunto, la libertà del popolo. Giugurta, che è il protagonista, viene descritto in una prima fase adolescenziale, piena di grandi qualità, e in una seconda fase adulta, in cui ciò che prevale è la brama di potere. Questo percorso giunge, infine, a termine con l'agguato del suocero Bocco.