Personaggi storici: Napoleone Bonaparte
Introduzione
Lo storico militare Basil Liddell Hart lo definì il più grande stratega della storia mentre lo storico Evgenij Tàrle non esita a citarlo come l'incomparabile maestro dell'arte della guerra e il più grande dei grandi. Stiamo parlando di Napoleone Bonaparte, personaggio storico di fine 1700, che conquistò e governò larga parte dell'Europa continentale esportando gli ideali della rivoluzione francese, risultando importante anche per la storia d'Italia. Ecco alcuni approfondimenti.
Il giovane Napoleone
Napoleone nasce il 15 agosto 1769 ad Ajaccio, in Francia, da una famiglia borghese con origini italiane. Da bambino è un brillante studente, e il 22 settembre 1784, viene ammesso alla Regia Scuola Militare di Parigi, iniziando così la sua brillante carriera nell'esercito ricevendo, a soli 16 anni, il grado di sottotenente. Allo scoppio della rivoluzione nel 1789 Napoleone, ormai ufficiale, ottiene una lunga licenza, si trasferisce in Corsica e si unisce al movimento rivoluzionario corso. Fuggito a Tolone in quando accusato di alto tradimento insieme alla sua famiglia, liberò il porto di Tolone dai monarchici e dalle truppe inglesi che li appoggiavano, in quello che è stato il suo primo clamoroso e avventuroso successo militare, che gli valse la nomina a generale di brigata il 22 dicembre 1973.
Le campagne militari
Iniziano così la varie campagne che lo resero famoso, in Italia il 27 marzo 1796, contro le forze austriache e piemontesi, che lo vedono vittorioso con la resa austriaca sancita dal trattati di Campoformio del 17 ottobre 1797 dove la Francia ottiene gran parte dell'Italia, i Paesi Bassi e la riva sinistra del Reno, agli austriaci rimane la Repubblica di Venezia. Nel 1798 inizia la campagna in Egitto, incaricato di occupare lo Stato africano per contrastare l'accesso inglese all'India, riesce a conquistare fisicamente il Cairo, sconfiggendo i mussulmani, ma non ottiene il risultato di arginare il commercio inglese, che mantiene ancora il controllo dei mari. Il 22 agosto 1799 è costretto a tornare in Francia per le sconfortanti notizie che arrivano da Parigi, l'esercito è in ripiegamento e il Direttorio è privo di potere.
Il consolato
Tornato in patria, accolto come il salvatore, Napoleone organizza subito un colpo di Stato per rovesciare il Direttorio, sciogliendo le camere e assumendo lui il potere di comandare della Francia. Ottiene il risultato militarmente, grazie all'intervento del fratello Luciano che aizza i militari, in gran parte veterani delle precedenti campagne napoleoniche, contro le camere, disperdendo così i deputati che si erano rifiutati di sciogliere le Camere e di dare il potere a Napoleone. Le Camere vengono sciolte e i pieni poteri vengono assunti da tre consoli: Roger Ducos, Sieyes e appunto Napoleone. Questa fase della vita di Napoleone si contraddistingue più per l'aspetto politico che per quello militare, infatti il compito del consolato è riorganizzare lo Stato ormai in declino. Si scrive una nuova costituzione, nella consapevolezza che molte idee rivoluzionarie non potevano essere attuate, si risanano le casse dello Stato, con l'istituzione della Banca di Francia e si faceva pace con il cattolicesimo, con il Concordato del 1801.
Napoleone Imperatore
Divenuto console a vita, Napoleone è in pratica sovrano assoluto della Francia ed il 2 dicembre del 1804, a seguito della proclamazione del Senato, viene incoronato imperatore nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi. A seguito del trattato di Campoformio, confermato dal trattato di pace di Lunèville del 1801, Napoleone conferma il suo potere anche in Italia, dove il 26 maggio 1805 nel Duomo di Milano è incoronato Re d'Italia. Il neo imperatore deve fronteggiare all'inizi dell'ottocento i continui tentativi inglesi di depotenziare la Francia, ma le superiori qualità di stratega, nonostante l'età e le forze che iniziano a mancare, permettono, a Napoleone, di respingere ogni attacco, arrivando nel 1811 alla sua massima espansione, che comprende, fra territori francesi e alleati, praticamente tutta l'Europa.
Il Declino
Nel 1812 Napoleone, preoccupato del fatto che nei confini orientali la Russia rifiuta di collaborare con il regime continentale, decide di invadere Mosca, iniziando la sua terza campagna militare. La campagna fu un disastro in quanto, dopo le vittorie iniziali, l'arrivare dell'inverno obbliga l'armata francese alla ritirata con notevoli perdite. È l'inizio del declino. Il blocco continentale si sgretola e gli alleati Prussia e Austria in primis, non rispettano le alleanze e gli accordi e si alleano con la Russia. Inizia una lenta ritirata dell'esercito francese, con culmina con la battaglia di Lipsia del 1813 che indusse altre nazioni come Germania e Spagna a rivoltarsi contro l'Impero ma soprattutto inducono Napoleone ad abdicare, scappando nell'isola d'Elba, dove viene esiliato. Dall'isola Napoleone non demorde, prova a riorganizzarsi e pianifica un'offensiva, ma la sconfitta di Waterloo del 15 giugno 1818 sancisce la sua fine militare. Nel 1815 Napoleone sbarca come prigioniero nell'isola di Sant'Elena, dove muore il 5 maggio 1821.