Mitologia greca: Peleo e Teti

Di: Anna M.
Tramite: O2O 08/04/2019
Difficoltà:media
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Introduzione

La mitologia greca raggruppa un corpus di narrazioni e leggende che riguardano gli dei e gli eroi, e si diffonde interamente tra il IX e l'VIII secolo a.C., nel momento in cui apparvero l'Iliade e l'Odissea di Omero, e la Teogonia di Esiodo. La mitologia greca mostra alcuni tratti distintivi: gli dei hanno fattezze e sentimenti umani e, a differenza delle religioni antiche come induismo o ebraismo, non racchiude rivelazioni o dottrine spirituali. Inoltre, era priva di un testo sacro e di sovrastrutture ufficiali. Stando alla tradizione, gli dei greci risiedevano sul monte Olimpo, in Tessaglia, dove costituivano una società gerarchizzata consona alla loro autorità e alle loro facoltà, oltre a potersi muovere in libertà nel mondo. In Grecia, la mitologia si fondeva con tutti gli aspetti dell'esistenza e il suo principale compito consisteva nel sottolineare la debolezza dell'uomo in contrapposizione alle grandiose e spaventose forze della natura. Dunque, attraverso il racconto dei vari miti, le persone erano in grado di migliorarsi e comportarsi bene nella vita, evitando errori inutili che sarebbero stati duramente puniti dagli dei. Una bellissima storia che la mitologia greca propone, riguarda le figure di Peleo e Teti e il loro matrimonio. Continuate la lettura per scoprirne di più.

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Peleo

Peleo, in greco ??????, era figlio di Eaco, re dell'isola di Egina, e di Endeide. Egli fu esiliato dall'isola natale per aver assassinato il fratellastro Foco, aiutato dal fratello Telamone. Successivamente, si stabilì a Ftia, in Tessaglia, e, dopo essere stato purificato dal re Eurizione, sposò sua figlia Antigone. Esiliato una seconda volta per aver ucciso involontariamente il suocero durante la caccia al cinghiale calidonio, trovò casa a Iolco e fu purificato da Acasto, re della città. Peleo, purtroppo, non fu fortunato nemmeno in questa sede: Astidamia, moglie del re, indispettita per il rifiuto di Peleo alle sue proposte amorose, lo diffamò presso il marito, il quale, durante una battuta di caccia sul monte Pelio, lo abbandonò senza armi in un luogo sperduto. Riuscito a trarsi in salvo, si vendicò uccidendo Acasto e Astidamia, stabilendosi nuovamente a Ftia.

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Teti

Teti o Tetide, in greco ?????, era la più bella delle Nereidi, le ninfe marine, figlie di Nereo e Doride, che discendevano da Oceano. Possedeva il dono della metamorfosi, aspetto che contribuiva ad aumentarne il naturale fascino. Una profezia prevedeva che Teti sarebbe stata destinata a partorire un figlio che sarebbe diventato più potente, acuto e ambizioso del padre. Alla luce di questa scottante informazione e dal momento che sia Zeus che Poseidone erano innamorati di lei, si fece di tutto per indirizzare Teti a un matrimonio con un mortale, lasciando al mondo umano il destino inevitabile di essere surclassati dal proprio figlio.

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Matrimonio

Peleo riuscì a sposare Teti solamente dopo una dura lotta, perché la ninfa era abilissima a mutarsi in serpente, in leone e in fuoco, e solo per mezzo dell?aiuto di Chirone. Le forzate nozze furono celebrate sul monte Olimpo, dove la dea della discordia Eris, unica tra le divinità a non essere stata invitata, lanciò il pomo d'oro che sarebbe stato oggetto del giudizio di Paride, causa della guerra di Troia. Fu comunque un matrimonio celebrato con grande solennità e, tra i tanti regali degli dei, Peleo ebbe la lancia, che poi regalò al figlio, e i cavalli immortali Balio e Xanto. Teti abbandonò il marito quando questi le proibì di buttare nelle fiamme il figlio Achille per renderlo immortale, ritornando alla sua dimora marina. Diventato vecchio, Peleo fu mandato via da Ftia dai figli di Acasto e finì a Cos, presso Neottolemo.

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Maternità

Dall'amore dei due sposi nacque Achille, il quale, nell'Iliade, si sfoga più volte con la madre trovando consolazione nelle sue parole. Da madre, Teti protesse sempre suo figlio e cercò invano di salvarlo dai pericoli della guerra di Troia, trovandogli rifugio a Sciro travestito da donna tra le figlie di Licomede. Teti lo aiutò specialmente quando compì un rito sul neonato, rendendolo quasi del tutto inattaccabile, e quando domandò a Efesto di forgiare le armi per lo scontro contro Ettore, il quale uccise l'amico Patroclo. Secondo alcune versioni, vendicò la morte di Achille assassinando Elena. Ultimo di sette, Achille fu l'unico dei figli di Teti e Peleo che non fu reso invulnerabile con la pratica del fuoco.

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