Metodi per studiare e memorizzare
Introduzione
Lo studio è importante, ma non sempre semplice. Le difficoltà legate allo studio non dipendono soltanto dalle materie, dalla predisposizione di ognuno o dalla mole di studio, ma anche e soprattutto dal fatto che molti studenti non hanno un vero e proprio metodo di studio e non hanno buona memoria. Tuttavia, nemmeno per loro è impossibile raggiungere ottimi risultati nello studio: esistono, infatti, diversi metodi per studiare e memorizzare bene e più facilmente, adatti a tutte le età e a tutte le materie. Vediamo quali sono.
Parole piolo
Il primo metodo che vi proponiamo è quello cosiddetto delle parole piolo, o parole velcro, che risulta utile soprattutto per la memorizzazione di elenchi in cui è importante l'ordine degli elementi che lo costituiscono. Esso si traduce nell'associazione di ciò che vogliamo memorizzare ad una sequenza che ci è familiare, per esempio i numeri o l'alfabeto. In questo modo, il cervello associa ai numeri o alle lettere, che conosciamo a menadito, il concetto che ci interessa, impedendoci di dimenticarlo. Se poi le parole o i concetti fanno anche rima con il loro piolo o possono costituire una frase, sarà ancora meglio!
Metodo dei loci
Un altro metodo, detto anche ciceroniano, è quello dei loci. In questo caso, bisogna innanzitutto convertire in immagini il concetto che intendiamo ricordare, quindi associare queste immagini a dei luoghi realmente esistenti, che costituiscono per l'appunto i loci. Il tutto è molto più efficace se vengono creati dei veri e propri percorsi, ad esempio per la strada o in casa, esattamente come faceva Cicerone, che è l'ideatore di questa tecnica. In questo modo, si da anche un ordine ai pensieri, ordine determinato dal percorso intrapreso e dalle stanze utilizzate come loci.
Almeno all'inizio, è opportuno scegliere percorsi che sono già noti, in modo da facilitare l'associazione.
Power nap
Il power nap, più comunemente detto riposino pomeridiano, è una delle tecniche che aiutano la mente a memorizzare meglio e a riprendere la concentrazione. È un riposo breve, utile tanto a chi lavora quanto a chi studia. Infatti, il pisolino pomeridiano aiuta a consolidare ciò che si è appreso durante la mattinata e predispone il cervello ad apprendere ancora. Ma quanto bisogna dormire per ottenere questo grandioso risultato? Perché, spesso, ci si sente ancor più assonnati dopo aver dormito il pomeriggio? Il tempo ideale è di 10-20 minuti, oppure di 90 minuti. Un tempo intermedio lascia incompleto il ciclo di sonno, impedendo al cervello di riposarsi sul serio.
Il momento ideale per il riposo è il primo pomeriggio, in modo da non sfasare troppo i ritmi e rendere difficoltoso il sonno notturno.
Imagines agentes
Un altra tecnica che vi consigliamo è quella delle imagines agentes. Non lasciatevi spaventare dalle parole, è più semplice di quanto sembra.Questo metodo consiste nell'immaginare una scena, composta da una sequenza di immagini moderatamente lunga. Bisogna quindi ricordare alcuni concetti e associare poi ad ognuno di essi una o più parole chiave. A questo punto, si conclude associando delle immagini alle parole chiave, creando appunto la scena in cui queste immagini interagiscono tra di loro. Può essere creata anche più di una scena, purché siano collegate tra loro.
Ripetizione spaziale
Infine, esiste il metodo della ripetizione spaziale, utile soprattutto quando si hanno grandi moli di materiale di studio da imparare, quindi adatto soprattutto a chi prepara esami universitari. Essa è una tecnica molto semplice che consiste nel ripetere un argomento, o una parte di esso, non tante volte di seguito, bensì poche volte ma distanziate nel tempo. Ad esempio, leggete ciò che dovete studiare e ripetetelo una volta. Poi, fate trascorrere un'ora, o qualcosa in più, e ripetete di nuovo. E ancora, con un lasso di tempo simile. Vedrete che, in questo modo, il cervello catturerà molto più facilmente l'argomento e lo imprimerà molto più efficacemente nella memoria. Provare per credere!