La giornata lavorativa del romano, anche per chi aveva un'occupazione stabile, non andava oltre le 6/7 ore e finiva a mezzogiorno. Bisogna dire che era consistente la presenza a Roma dei negotiatores, cioè tutte quelle persone che lavoravano in attività legate al commercio. Gli aristocratici sdegnavano i lavori umili ed i piccoli mercanti. Spesso i piccoli commercianti erano di origine straniera; questo era il motivo per cui gli aristocratici li disprezzavano. Poi, c'erano i lavori dediti allo spettacolo, quali il gladiatore e l'attore. Il gladiatore veniva disprezzato in quanto vendeva il proprio corpo per dare spettacolo. Anche per gli attori la situazione non era diversa; essi dovevano recitare muovendo esclusivamente il proprio corpo in modo sensuale, visto che gli spettacoli erano spesso a sfondo erotico. Inoltre, anche a Roma erano presenti i disoccupati a vita. Essi vivevano "di rendita" perché ricevevano dall'annona dell'Urbe il necessario per la sopravvivenza.