Introduzione
Marcel Proust nasce nel 1871 da una famiglia dell'alta borghesia francese, sin dai primi anni di vita dimostra una salute cagionevole e malaticcia, con frequenti attacchi di asma che ne segneranno l'intera vita. Morirà a Parigi, stessa città di nascita, nel 1922. La poetica di Proust si ritrova nel suo monumentale romanzo: "Alla ricerca del tempo perduto", uno sforzo narrativo che lo impegnò per molti anni e che delinea un quadro dei vizi e delle virtù del tempo, un romanzo che analizza la profondità dei sentimenti umani. Questo romanzo si compone di sette volumi pubblicati quando Proust era ancora in vita, più altri tre romanzi pubblicati postumi tra il 1923 ed il 1927. Analizziamo nello specifico le caratteristiche della sua poetica.
Le influenze decadenti
Proust, vive la sua adolescenza durante il periodo del decadentismo, una corrente letteraria che esalta le forme brevi e frammentarie, il mistero e l'interiorità della condizione umana. In questi anni pubblica " I piaceri e i giorni" ispirato alle tesi decadenti, una raccolta di racconti brevi, ambientati nei salotti dell'aristocrazia francese, un libro che contiene alcuni temi cari allo scrittore come la gelosia, l'omosessualità e la memoria. Lo stile narrativo è ripreso dagli autori classici del seicento, caratterizzato da periodi brevi e da un linguaggio ancora acerbo.
Le intermittenze emotive
Per comprendere il pensiero e la filosofia proustiana, l'analisi del suo unico romanzo è la chiave di volta per conoscere intimamente la psicologia di un fragile uomo, che combatte quotidianamente con il senso di colpa e la tristezza. Il romanzo "Alla ricerca del tempo perduto", inizia con un ricordo di una vacanza trascorsa nella campagna di Combray, un ricordo doloroso e sofferente di una madre che si reca dal figlio per il bacio della buonanotte, perché segna la fine di un tempo ed il passaggio ad una fase adulta. È da questo ricordo involontario e nostalgico che scaturisce la sua analisi delle "intermittenze emotive", un solo attimo della propria infanzia riesce a far rivivere i momenti dimenticati in una chiave "ritrovata".
La memoria
Uno dei temi più importanti dell'opera è la memoria che viene descritta come memoria volontaria e memoria spontanea. Il primo tipo di memoria, scatena ricordi logici e realistici, mentre la seconda ci fa rivivere le sensazioni intorno a quel ricordo, una sorta di creazione della realtà che ci permette di entrare in contatto con il proprio Io. La ricerca proustiana mira a ritrovare la felicità, il tempo perduto in un contesto extratemporale che sfugge alle leggi logiche del passato e del presente, Il racconto autobiografico narra le vicende della società francese del tempo, un ritratto cinico, che analizza la psicologia dei personaggi tramite i loro drammi. Proust usa un linguaggio complesso e forbito, con locuzioni lunghe ed articolate, che possono risultare difficili da analizzare e comprendere.
Il sonno
Proust nella sua opera "Alla ricerca del tempo perduto" fa riferimento spesso al tema del sonno. Il dormire per Proust assume una connotazione positiva. Infatti, questo fa parte di quel passato perso, e che va quindi recuperato. Inoltre il sonno segna il momento in cui si perde la coscienza del mondo esterno e dello scorrere del tempo. Il sonno diventa dunque il luogo dove potersi rifugiare in se stessi.
Il tempo
Sempre legato a queste tematiche, il tempo assume un ruolo fondamentale nella poetica di Proust. Cita spesso la dicitura "a lungo" (longtemps in lingua originale), e va intesa non solamente per un qualcosa di abitudinario, ma come una vera connessione tra il passato ed il presente. Altra locuzione che spesso fa capolino nel corso della sua opera monumentale è "di buon'ora" (bonne heure in lingua originale) è legato all'andare a dormire presto, modo sano e regolare di alternare la veglia al sonno.