Lo Zibaldone di Leopardi: riassunto
Introduzione
All'interno della presente guida, andremo a parlare di Giacomo Leopardi. Nello specifico, come avrete già potuto scoprire attraverso la semplicissima lettura del titolo stesso della guida, ora andremo a spiegarvi Lo Zibaldone di Leopardi: riassunto.
Giacomo Leopardi è nato a Recanati, nelle Marche, nel 1798, da una famiglia aristocratica chiusa nell'orgoglio di classe che impediva veri rapporti affettivi. La madre era una donna tanto religiosa e il padre esigeva dai figli il massimo in tutti i campi, soprattutto nello studio. Il giovane poeta che fin da subito dimostra il suo animo sensibile si riversa nella Biblioteca del padre studiando libri su libri e iniziando a fare importanti traduzioni di testi filosofici e letterati importanti. Lo Zibaldone di Leopardi è stato scritto tra il 1817 e il 1832; è un opera in prosa, conta 4526 pagine.
Gli appunti di Leopardi
Come abbiamo appena spiegato all'interno del passo d'introduzione della nostra guida, ora andremo a spiegarvi con un piccolo riassunto lo Zibaldone di Leopardi. Cominciamo immediatamente.
Alla morte dello scrittore il manoscritto rimane sotto il dominio dell'amico Antonio Ranieri. Solo dopo la sua scomparsa e attraverso vie burocratiche è stato affidato alla Biblioteca Nazionale di Napoli. I temi trattati non seguono un filo logico delineato, sono una sorta di appunti e di annotazioni di varia natura e ispirazione.
Pessimismo storico e pessimismo cosmico
Leggendo l'opera il lettore ha modo di capire il pensiero Leopardiano; la differenza tra "pessimismo storico" e "pessimismo cosmico". L'uomo è alla continua ricerca della felicità, ne ha bisogno per vivere bene, ma la ragione che sopraggiunge nell'età adulta ne ostacola il raggiungimento, perché ci si accorge che è impossibile ottenerla. Il bambino è l'unico che è realmente beato, in quanto davanti agli occhi possiede una sorta di velo, che gli impedisce di vedere, e quindi di percepire, la realtà di questo mondo. Attraverso la crescita, questo velo viene rimosso, squarciato, e l'uomo arriva a comprendere il piacere della vita, che è poi esclusivamente un'illusione.
La sofferenza del poeta
Il poeta sta' male più di tutti gli altri perché sente maggiormente queste verità e non è un privilegiato dal momento che soffre. Attraverso la lettura dello Zibaldone, si può riuscire a comprendere quanto sia fondamentale non avere il desiderio di esser felici, in quanto l'anima è continuamente alla ricerca di una meta, che tuttavia non riesce a percepirne l'esistenza.
Il testamento leopardiano
Il poeta considerato da molti una persona triste al cento per cento, è alla fine una persona con un animo delicato. Non è un filosofo ma le sue scritture parlano tanto di questa materia; ed è troppo poco considerarlo un poeta perché le poesie sono troppo profonde. Sono tutti ragionamenti e giudizi che da secoli girano intorno alla figura di quest'uomo morto giovane e lontano dalla sua famiglia. Da quel piccolo borgo antico dove era nato, immaginava mondi diversi e lontani. Lui stesso con le sue opere come lo Zibaldone, ci ha fatto vedere il mondo con occhi diversi.
In ultima analisi, vi consiglio vivamente la lettura di ulteriori articoli su questo specifico argomento, in modo tale che voi possiate approfondire ciò che abbiamo già provato a sviluppare all'interno di questi quattro passi. Eccovi, proprio a questo proposito, un link interessante: http://theamericanreader.com/wp-content/uploads/2013/09/zibaldone_2.jpg.
Spero che questa guida su Lo Zibaldone di Leopardi: riassunto, possa esservi stata utile.