L?apparato fonatorio può produrre diversi suoni e ogni lingua ne sceglie un determinato numero da utilizzare nel linguaggio articolato; questi saranno allora denominati foni, ovvero suoni del linguaggio. I foni hanno valore a livello linguistico quando sono distintivi, ossia quando contribuiscono a differenziare i significati. Facendo riferimento a quanto detto, possiamo introdurre il concetto di coppie minime, cioè di coppie di parole che si differenziano solo per un suono nella stessa posizione: le lettere [p] e [t], ad esempio, contribuiscono alla formazione di coppie minime in parole come pare/tare, tarpa/carta, tappo/tatto. Siamo quindi in grado di dire che due foni, che possiedano valore distintivo, sono detti fonemi.