Introduzione
Il 1600 fu l'inizio della nascita del pensiero moderno. Allora infatti, la letteratura si basava sul concetto classico del Medioevo e le composizioni avevano forme ben specifiche, basti pensare ai poemi o alla mitologia. La filosofia invece, passò da un pensiero astratto e profondo a un'idea razionale e scientifica, basata su fatti e non semplici mosse divine. Il 600', fu un secolo di contrasti, giacché il nuovo pensiero serviva a scombussolare i canoni tipici conosciuti e a combattere le ingiustizie della società. Il linguaggio è raffinato e si avvale dell'aiuto delle metafore. La Letteratura del XVII secolo, fu caratterizzata dalla corrente letteraria barocca, che si divide a sua volte in manierismo e concettismo.
Il manierismo
Il manierismo è una fase del barocco in cui però lo scrittore, ha molta più libertà di esprimersi, dato che non è più costretto a contenersi. Nelle opere regna l'irrequietezza e la contrarietà, oltre all'estenuante ricerca del dettaglio anche più irrilevante. Alcuni degli esponenti del manierismo sono Torquato Tasso, con la sua opera più importante opera, "Gerusalemme liberata", in cui viene narrata l'ultima crociata, che liberò la Città Santa, e Giovanni Battista Guarini con il "Pastor Fido", che racconta l'amore segreto di costui per una donna già promessa a qualcuno di divino; la loro unione, secondo l'oracolo, salverà tutti dalle sventure dell'Arcadia.
Il concettismo
Il concettismo invece, non è altro che la trasposizione della letteratura barocca in Spagna. L'iniziatore di questo stile fu Alonso Ledesma. È caratterizzato da un ritmo veloce, un linguaggio schietto e semplice, ricco di metafore e giochi di parole. Il principale rappresentante del concettismo è stato Quevedo e la sua opera per eccellenza è "El Buscon", la storia dell'avventuriero Don Pablos, in cui viene rappresentata crudamente la miseria di quel tempo.
Il barocco
Il barocco nasce tra la fine del 500' e gli inizi del '600. A influenzare fortemente questa scrittura, fu la Controriforma, la quale, tramite il Sant'Uffizio impose forti restrizioni riguardo agli argomenti da poter trattare. Ogni anno stilavano una lista di libri, detta "proibita", i cui libri venivano condannati ad essere bruciati al rogo. Questo movimento, si oppone alla tradizione, poiché grazie alle scoperte geografiche e scientifiche, l'uomo desidera esprimere il suo senso di precarietà e di realismo sulle cose a lui note. Possiamo dire che questo pensiero quindi ha due facce: la continua ricerca della realtà e la ripetuta delusione di apprendere che il mondo concreto è molto diverso da quello delle dicerie tramandate nel tempo.