Tornò nella sua terra natia nel 1972, quando ormai il governo Allende era in preda ad una inarrestabile crisi ed ad un passo dal colpo di stato che aprì la strada alla dittatura del regime di Pinochet. Nel '73 Neruda morì nella città di Santiago. Le sue idee, inizialmente anarchiche, divennero negli anni fortemente comuniste. A spingerlo a sposare gli ideali e i valori comunisti furono, principalmente, l'assassinio del poeta e amico Garcìa Lorca per mano dei franchisti, e le idee di Delia del Carril, appassionata comunista, che Neruda sposò in seconde nozze. Prima di morire Neruda assistette al crollo del governo democratico, poi, mentre attendeva di poter espatriare in Messico, il poeta si aggravò e venne ricoverato in una clinica di Santiago. Qui si spense il 23 settembre del 1973, ufficialmente per un tumore alla prostata, ma alcune voci sostennero che venne assassinato per volontà di Pinochet, mediante un'iniezione fatale.