Con l'avanzata degli alleati, giunti a Salerno, i rappresentanti antifascisti partenopei iniziarono a tenere rapporti diplomatici con l?esercito statunitense. A guidarli furono Fausto Nicolini ed Adolfo Omodeo. Il popolo cercava una soluzione che potesse scacciare via l'armata nazista da Napoli. L'incontro non portò ad un risultato definitivo. L?esercito alleato, infatti, dovette affrontare una massiccia resistenza tedesca in Calabria ed in Basilicata. Turbata dalle esecuzioni, dai bombardamenti e dalle deportazioni, Napoli aveva tutte le premesse per insorgere contro le truppe del Führer. Voleva vendicare le 25.000 vittime, cadute dallo scoppio della guerra.