Le più belle poesie di Arthur Rimbaud

Tramite: O2O 06/04/2018
Difficoltà:media
16

Introduzione

Arthur Rimbaud fu il rappresentante più emblematico dei cosiddetti "poeti maledetti", insieme a Charles Baudelaire e Gérard de Nerval. Rivoluzionò completamente la poetica, dando molta importanza alle parole, considerate come un mezzo potentissimo. Attraverso di esse si riesce a capire molti tratti della sua personalità. L'unico modo per scoprirlo, è leggere alcune delle sue poesie più belle.

26

Sensazione

D?estate, a calpestare per i sentieri andrò,
dentro il grano che punge, l?erba tenera a sera.
Sognando, la freschezza ai piedi sentirò,
lascerò che mi bagni la testa nuda il vento.
Non parlerò, smarrito ogni pensiero umano,
ma infinito nell?anima mi crescerà l?amore
e andrò come uno zingaro lontano assai lontano
per la Natura lieto come con una donna.

36

La mia bohème

Me ne andavo, i pugni nelle tasche sfondate; E anche il mio cappotto diventava ideale; Andavo sotto il cielo, Musa! Ed ero il tuo fedele; Oh! Quanti amori splendidi ho sognato!
I miei unici pantaloni avevano un largo squarcio. Pollicino sognante, nella mia corsa sgranavo Rime. La mia locanda era sull'Orsa Maggiore. - Nel cielo le mie stelle facevano un dolce fru-fru
Le ascoltavo, seduto sul ciglio delle strade In quelle belle sere di settembre in cui sentivo gocce Di rugiada sulla fronte, come un vino di vigore;
Oppure, rimando in mezzo a fantastiche ombre, Come lire tiravo gli elastici Delle mie scarpe ferite, un piede vicino al cuore!

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46

Il male

Mentre gli sputi rossi della mitraglia Fischiano tutto il giorno nell'infinito azzurro del cielo; E scarlatti o verdi, accanto al re che li deride I battaglioni crollano in massa nel fuoco;
Mentre un'orrenda follia massacra Centomila uomini in un mucchio fumante; - Poveri morti! Nell'estate, nell'erba, nella tua gioia, Natura! Tu che santamente creasti questi uomini!... -
- C'è un Dio, che ride sulle tovaglie damascate Degli altari, fra l'incenso, fra i grandi calici d'oro; Che cullato dagli osanna si addormenta,
E si risveglia quando madri, raccolte Nell'angoscia, piangendo sotto la vecchia cuffia nera Gli offrono qualche moneta nel loro fazzoletto.

56

Romanzo

I Non si può essere seri a diciassette anni. - Una sera al diavolo birra e limonate E i chiassosi caffè dalle luci splendenti! - Te ne vai sotto i verdi tigli del viale.
Come profumano i tigli nelle serate di giugno! L'aria talvolta è così dolce che chiudi gli occhi; Il vento è pieno di suoni, - la città non lontana, - E profuma di vigna e di birra?
II - Ed ecco che si scorge un piccolo brandello D'azzurro scuro, incorniciato da un piccolo ramo, Punteggiato da una cattiva stella, che si fonde Con dolci brividi, piccola e tutta bianca?
Notte di giugno! Diciassette anni! - Ti lasci inebriare. La linfa è uno champagne che ti sale alla testa? Si vaneggia; e ti senti alle labbra un bacio Che palpita come una bestiolina?
III Il cuore, folle Robinson nei romanzi, - Quando, nel chiarore di un pallido fanale, Passa una signorina dall'aria incantevole, All'ombra del terrificante colletto paterno?
E siccome ti trova immensamente ingenuo Trotterellando nei suoi stivaletti, Si volta, lesta, con movimento vivace? - E sulle tue labbra muoiono le cavatine
IV E sei innamorato. Preso fino al mese d'agosto. Sei innamorato. - I tuoi sonetti La fan ridere. Gli amici se ne vanno. Sei di pessimo gusto. - Poi l'adorata una sera si è degnata di scrivere?
! Quella sera, ? - torni ai caffè splendenti, Ordini birra o limonata? - Non si può essere seri a diciassette anni Quando i tigli sono verdi lungo il viale.

66

Eternità

È ritrovata.
Che cosa? L'Eternità.
È il mare andato
col sole.


Anima sentinella,
mormoriamo la confessione
della notte cosi nulla
e del giorno infuocato.


Dagli umani suffragi,
dagli slanci comuni
là ti liberi
e voli a seconda...


Poiché soltanto da voi,
o braci di raso,
il dovere si esala
senza che si dica: finalmente.


Là, nessuna speranza,
nessun orietur. Scienza con pazienza,
il supplizio è sicuro.
È ritrovata.
Che cosa? L'Eternità.
È il mare andato col sole.

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