La seconda Ode "All'amica risanata", scritta con versi ed intonazioni galanti tipici del'700, il Foscolo la dedica a Antonietta Fagnani Arese, la donna amata, che dopo un periodo di malattia, rientra in società, guarendo. Questo evento rallegra gli uomini, avendo la capacità di donare serenità ed armonia alla vita turbolenta dell'uomo, affidando alla poesia la funzione di essere eterna per vincere la morte ed il tempo. La poesia è composta da 16 strofe di 5 settenari, alternate da piane e sdrucciole. Essa è divisa in 3 parti: nelle prima parte il poeta descrive la Bellezza di questa donna, nella seconda parte celebra la Bellezza e la poesia, che resteranno sempre eterni, invece nell'ultima parte Foscolo, essendo nato in Grecia e perciò avendo acquisito la cultura ellenica, trasferisce i termini della lirica di Alceo e di Saffo nella lirica italiana.