Introduzione
Tutti, almeno una volta nella nostra carriera scolastica, abbiamo tentato di marinare la scuola. Per certi ragazzi, l'obbligo della frequenza a lungo andare può essere monotono e causa di una piccola ribellione interna. Ma non solo, il fatto stesso di rompere anche quella sorta di equilibrio che li obbliga a comportarsi in una certa maniera, può diventare la causa scatenante del non voler andare a scuola. Questo periodo di crisi può essere passeggero quindi durare qualche giorno o diventare davvero cronico e prendere il sopravvento. Nella seguente guida vedremo quali sono le scuse migliori che in genere vengono adottate per non andare a scuola.
Tutta la classe resta a casa
Le scuse incominciano con "oggi abbiamo un paio di ore vuote in quanto manca un professore, tutta la classe ha deciso di rimanere a casa io praticamente sarei solo". Sembra più una lunga trama di un racconto, ma in realtà si tratta di una scusa che i ragazzi amano adottare molto più spesso di quello che si possa pensare. Forse nel lungo repertorio potrebbe essere quella che da migliori risultati, infatti sono pochi i genitori che magari si prendono la briga di accertarsi se questa notizia sia vera o frutto solamente di un'innata fantasia. I ragazzi ormai sanno perfettamente come si comporta i propri genitori e sanno fino a dove si possono realmente spingere.
Resto a casa per studiare per una verifica
Vi è poi un'altra scusa, che odora di bugia non appena le prime parole vengo pronunciate, ovvero "dopodomani ho una verifica davvero molto importante posso rimanere a casa così studio e mi preparo per prendere un bel voto?" Questa fra le tante davvero forse è la meno credibile di tutte, soprattutto se il ragazzo in questione apre i libri di rado, e quando lo fa è sicuramente perché ha ricevuto una sonora lavata di testa. Il repertorio naturalmente è ancora molto lungo, molte sono le carte ancora da giocare, una cosa è certa che i ragazzi di oggi non sanno che anche noi abbiamo usato le stesse tattiche a nostra volta e che ormai siamo navigati.
Non mi sento bene
Forse la scusa più classica che viene adoperata è quella "non mi sento troppo bene" la quale viene sostenuta da una faccia davvero mortificata e dolorante, occhi dolci e imploranti i quali cercano disperatamente aiuto e comprensione da parte del genitore che assiste alla scena. Poi si passa a quella magari un pochino più tecnica ovvero, "oggi è sciopero" una frase banalissima buttata lì al momento con la massima noncuranza possibile, in modo che, sempre il genitore che ascolta, non abbia di che pensarci su.