La terza rivoluzione industriale ci riguarda tutti da vicino. Con "rivoluzione industriale" si indica un processo di evoluzione economica (industrializzazione) della società umana che passa da un sistema imperniato sull'agricoltura, l'artigiano e il commercio (le prime attività dell'uomo) a un modo di produzione, appunto, industriale, in cui c'è un uso diffuso di alcune macchine alimentate da energia meccanica (molto più in uso in passato) o da fonti inanimate, come i combustibili (petrolio, gas...). Nell'immaginario collettivo, la rivoluzione industriale viene sempre concepita come un movimento generalizzato di innovazione tecnica e tecnologica, intrecciato a fenomeni socio-culturali, politici e di miglioramento della qualità della vita. Mote posizioni filosofiche assegnano alle rivoluzioni industriali della storia un importanza epocale, che ha modificato, e in parte cancellato, definitivamente i vecchi sistemi socio-economici classici e antichi, in cui vigeva un severo e rigido asse ricco-povero. Le rivoluzioni industriali, infatti, sono state tre: la prima interessò soprattutto il settore tessile e metallurgico (fine del 1700); la seconda riguardò l'introduzione dell'elettricità, del petrolio e dei prodotti chimici (a partire dalla fine del 1800); infine, la terza rivoluzione industriale è caratterizzata dalla massiccia e prepotente introduzione nella vita di tutti i giorni di apparecchi elettronici ed elettrici del campo delle telecomunicazioni e dell'informatica (a partire dagli anni '70 del XX secolo). Questo processo globale non può che avere delle conseguenze. Vediamole insieme più da vicino.