Al termine del conflitto coreano i dirigenti cinesi senza incontrare alcuna opposizione decisero l'invasione del Tibet. Il 7 ottobre 1950, circa 45.000 soldati cinesi attaccarono la città orientale di Chamdo, travolgendo il piccolo esercito tibetano, composto da appena 7.000 tra soldati autoctoni e volontari scarsi e mal equipaggiati.
Dopo pochi giorni Chamdo fu conquistata e il Kalon (ministro) Ngapo Ngawang Jigme, venne catturato dalle truppe cinesi. Fra il 1957 e il 1958 alle incursione dei guerriglieri l?esercito cinese rispose attaccando ininterrottamente la popolazione civile, bombardando villaggi e distruggendo monasteri.
A poco a poco, le truppe comuniste riuscirono ad occupare tutti gli altri principali villaggi tibetani, mentre nel frattempo i dirigenti cinesi aumentavano le pressioni psicologiche nei confronti del Dalai Lama che vide delegittimato il suo già debole potere.
Il 5 aprile 1959, il Tibet venne ufficialmente smembrato e le sole regioni centrali di U-Tsang andarono a formare la Regione Autonoma Tibetana (creata ufficialmente nel 1965), dal momento che il Kham e l?Amdo divennero parte integrante delle province cinesi del Chingai, dello Sichuan, del Gansu e dello Yunnan.