Le conseguenze del Congresso di Vienna
Introduzione
Nel periodo compreso tra novembre del 1814 e giugno 1815 alcune potenze si riunirono per ridisegnare la Carta d'Europa. Alla fine del Congresso fu deciso che bisognava ricondurre sul trono i sovrani legittimi e le dinastie che erano state spodestate dalla rivoluzione francese. L'equilibrio delineato dal congresso però si rivelò abbastanza fragile. Infatti, l'opposizione democratica e liberale fece sentire la sua forza contro le forze gerarchiche che erano state create. Si ebbe quindi l'avvento della classe borghese. L'obiettivo di questa breve guida è quello di dare alcune informazioni sulle conseguenze che derivarono dal Congresso di Vienna.
Atto supremo
Le nazioni che parteciparono al Congresso di Vienna furono l'Inghilterra, la Russia, l'Austria e la Prussia. In seguito fu ammessa anche la Francia grazie all'azione diplomatica del collaboratore di Napoleone: Charles Maurice Talleyrand. Le discussioni non si svolsero mai in assemblea plenaria. Esse continuarono anche dopo il ritorno dall'esilio di Napoleone. L'atto supremo del Congresso fu firmato nove giorni prima della disfatta di Napoleone, avvenuta l'8 giugno 1815 a Waterloo.
Principio di legittimità
Le decisioni del Congresso di Vienna si basarono su due principi: legittimità ed equilibrio. Il principio di legittimità, cioè riassegnazione del trono ai legittimi sovrani, non sempre fu osservato dai Ministri e dai diplomatici che si erano riuniti a Vienna. Questo principio fu rispettato invece in Francia dove fu ripristinata la monarchia e fu nominato re Luigi XVI. Con questo principio uscirono rafforzate la Russia e l'Austria. Quest'ultima nazione acquisì Venezia e la Lombardia; si creò così il Regno Lombardo-Veneto.
Principio di equilibrio
Il principio di equilibrio fu concepito con l'obiettivo di non concedere a nessuno Stato la supremazia territoriale in Europa. Si volevano cioè equilibrare le forze di tutti i Paesi che avevano partecipato al Congresso di Vienna. Si cercò pertanto di ripristinare il sistema del contrappeso tra le potenze. Con questo principio si voleva restituire alla Prussia e all'Austria ciò che era stato tolto loro dalla Francia. Allo stesso tempo però non bisognava annientare la Francia; essa doveva essere solo tenuta a bada.
Precetti della giustizia
Il patto impegnava gli Stati dell'alleanza a sostenere i precetti della giustizia, della carità cristiana e della pace. All'alleanza aderirono tutti i Paesi, fatta eccezione per l'Inghilterra, lo Stato Pontificio e l'Impero ottomano. Alcuni Stati pensarono che senza l'Inghilterra il sistema di polizia internazionale era monco. Allora l'Austria, la Prussia e la Russia aderirono ad una nuova alleanza allargata. L'Inghilterra costituì il perno di questa Quadruplice Alleanza. Lo scopo era quello di intervenire militarmente nel caso si dovesse ristabilire l'ordine.
Monarchie assolute
Con la Restaurazione gli Stati vennero lasciati ai singoli sovrani, ristabilendo così ovunque le monarchie assolute. Per far funzionare il nuovo assetto si cercò di favorire la pace e lo sviluppo socio-economico. La ricomposizione di questo sistema non fu facile in quanto l'Europa con il passare del tempo era cambiata. Infatti, accanto al potere dello Stato erano aumentate le rivendicazione della società civile. Bisogna però dire che le misure prese evitarono una nuova guerra.