Le Bucoliche di Virgilio
Introduzione
La letteratura greca e latina di epoca antica ci offre diverse perle a livello narrativo. Dalle opere teatrali alle poesie, passando per i poemi epici, la storiografia e l?oratoria, le vicende relative al mondo antico vengono raccontate da numerosi autori, ciascuno dei quali si inserisce in un contesto storico specifico. Tra gli autori di lingua latina più celebri ricordiamo Publio Virgilio Marone, autore di capolavori letterari del calibro dell?Eneide e delle Georgiche. La prima grande opera di Virgilio sono le Bucoliche, una raccolta di 10 canti che risale al periodo tra il 42 e il 39 a. C. E che riprende i caratteri principali della poesia bucolica siceliota di Teocrito. Dunque qui di seguito ci soffermeremo brevemente sulle Bucoliche di Virgilio, analizzando lo stile di questa grandiosa opera. Riassumeremo inoltre ciascuna egloga per avere ben chiare le tematiche trattate.
Occorrente
- Testo integrale delle Bucoliche
- Libro di letteratura latina
Etimologia, struttura e stile
Le Bucoliche di Virgilio si suddividono, come accennato poc?anzi, in 10 componimenti lirici. Essi prendono il nome di Eclogae, ovvero egloghe. Prima di esaminare la struttura di questa straordinaria opera poetica, analizziamo per un momento il termine ?bucolico? ed ?egloga?. Si può definire bucolico tutto ciò che riguarda la vita agreste, legata quindi a pastori e contadini. Il termine greco ?b?kolikós? sta a significare ?pastorale?. La parola ?ekléghein?, sempre di origine greca, si può invece tradurre con ?scelta?. Pertanto le egloghe sono semplicemente delle poesie scelte e si compogono di versi esametrici. Ciascuna di esse ha una lunghezza in versi differente dalle altre.
Egloghe I - V
Nelle prime 5 egloghe tratte dalle Bucoliche di Virgilio troviamo una serie di dialoghi e un monologo. Nella prima assistiamo ad una conversazione tra due pastori, Titiro e Melibeo. È presente un confronto tra le vite dei protagonisti. Il primo possiede ancora il proprio terreno, mentre l?altro lo ha perso e si vede costretto ad allontanarsi. La seconda egloga è un monologo in cui un altro pastore, Coridone, racconta le sue pene d?amore per qualcuno che non lo ricambia. All?interno della terza egloga è un botta e risposta tra i pastori Menalca e Dameta, i quali si contendono la vittoria in una gara di canto, che alla fine vinceranno entrambi. La quarta egloga è un elogio di Virgilio ad un bambino. Probabilmente egli celebra la nascita del figlio di un suo caro amico. Nella quinta egloga torna Menalca, il quale si trova ad affrontare un dialogo di botta e risposta con un altro pastore, di nome Mopso.
Egloghe VI - X
La seconda tranche di egloghe presenti nelle Bucoliche di Virgilio si riallaccia alle prime 5 per quanto riguarda le tematiche. La sesta egloga fa da scenario al canto del satiro Sileno, il quale si occupa di diversi argomenti. Nella settima egloga si assiste al duello tra Coridone e Tirsi, che si sfidano con una serie di poetiche rifuardanti l?amore e la vita pastorale. Alfesibeo e Damone sono i protagonisti dell?ottava egloga e raccontano due differenti storie. Licida e Meri, invece, parlano nella nona egloga, facendo riferimento al loro padrone Menalca in un dialogo accompagnato da canti tipici della tradizione agreste. Infine la decima egloga è una sorta di dedica che Virgilio fa ad un amico. Quest?ultimo soffre per un amore non corrisposto e viene in qualche modo rassicurato e incoraggiato dall?autore.
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Consigli
- Per apprezzare al meglio l’opera di Virgilio, si consiglia di leggere le Bucoliche in latino ed eventualmente provare a tradurre ciascuna egloga.
- Fare un confronto tra la poetica di Virgilio e quella di Teocrito per comprendere meglio le dinamiche della porsia bucolica.