Latino: le quattro coniugazioni

Tramite: O2O 17/06/2017
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Introduzione

Lo studio della lingua latina oggi è particolarmente diffuso in molte scuole d'Italia, in quanto è stata riconosciuta come la lingua ufficiale delle antiche civiltà ed è la lingua base delle moderne lingue. In questa guida analizzeremo le quattro coniugazioni latine fondamentali per tradurre e conoscere il contenuto dei reperti antichi. È bene sapere che la coniugazione del verbo latino consiste nella sua flessione, ovvero una modifica della sua parte finale. Basta aggiungere una desinenza al verbo tenendo conto della forma, del modo, del tempo, della persona e del numero. Le quattro coniugazioni si caratterizzano per l'uscita delle ultime due sillabe dell'infinito presente del verbo che termina in: -are per la prima coniugazione, -ere per la seconda, -ere per la terza e -ire per la quarta.

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Tre elementi del verbo

Leggendo una frase dovete innanzitutto individuare il verbo che in genere si trova alla fine della frase, dopo dovete individuare a quale delle 4 coniugazioni appartiene sulla base della sua desinenza. Una volta aver individuato questo occorre distinguere tre elementi associati alla voce verbale, quali il tema verbale, il suffisso temporale e la desinenza. Il primo è la parte invariabile del verbo e da esso si formano tutti i tempi; il suffisso determina il tempo considerato, mentre la desinenza indica la persona ed è la parte finale del verbo.

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Le forme attiva e passiva

Quando coniugate un verbo o ne individuate uno ricordatevi di indicare se esso si trovi nella sua forma attiva o passiva. Nella forma attiva il soggetto compie l'azione, mentre in quella passiva il soggetto la subisce. Inoltre quella attiva si divide in transitiva, se l'azione passa dal soggetto al complemento oggetto; intransitiva se resta sul soggetto. Alle forme verbali di base seguono altre derivate che vediamo nel passo successivo.

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I tempi verbali derivati dai principali

Gli altri tempi sono l'imperfetto, il futuro e il gerundivo; quelli dell'azione compiuta derivano dal perfetto e sono il piuccheperfetto e il futuro anteriore; dal supino, infine, derivano il supino attivo e passivo, participio futuro, infinito futuro e perfetto passivo e participio perfetto. Così come per la lingua italiana, i modi verbali latini possono essere finiti o infiniti. I primi, detti anche personali, hanno nel singolare e nel plurale una loro desinenza. I secondi, anche detti impersonali, invece, presentano una forma unica per tutte le persone. Infine, come in italiano, in latino ha tre persone per ciascuno dei due numeri, ossia singolare o plurale.

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