La letteratura italiana vanta la presenza di figure estremamente influenti, tra poeti e autori di prosa. Ciascuno di essi ha segnato un'epoca e si distingue per il proprio personalissimo stile narrativo e lirico. Tra i letterati più celebri ricordiamo il poeta di Recanati, Giacomo Leopardi. Autore controverso e tormentato, costretto a vivere in totale reclusione per i propri disagi a livello fisico, Leopardi ci ha regalato diversi capolavori, come "L'infinito", "Il sabato del villaggio", "A Silvia", "il passero solitario" e tanti altri ancora. Un componimento poetico particolarmente evocativo è "La vita solitaria". Si tratta di una poesia composta da 107 endecasillabi, scritta nel 1821. Essa si trova strettamente legata, tematicamente parlando, ad altre opere liriche dello stesso autore. Qui di seguito andremo dunque ad analizzare "La vita solitaria" di Giacomo Leopardi in termini stilistici e contenutistici. Naturalmente, per poter apprezzare al meglio questa poesia, dobbiamo avere qualche conoscenza di base sull'autore e, in generale sulla sua intera produzione letteraria.