Carlo Alberto di Savoia, Re del Regno di Sardegna, pur essendo endo ben consapevole che il suo esercito fosse impreparato a un combattimento, il 23 marzo 1848 interviene al fianco degli insorti lombardi contro l'Austria. Questo anche per le pressioni di personaggi influenti tra cui Cavour, che ricoprirà un ruolo fondamentale nell'avvento della futura Italia.
Inoltre, Carlo Alberto godeva dell'appoggio di Ferdinando II, re di Napoli, di Leopoldo II, duca di Toscana e del papa Pio IX.
L'entrata in guerra dello stato sabaudo segna l'inizio della "Prima Guerra di Indipendenza", cui parteciparono anche reparti volontari provenienti da tutta Italia. Ad esempio, i reparti toscani che bloccarono un'offensiva austriaca a Curtatone e a Montanara, sconfiggendo poi definitivamente i nemici a Goito.
Gli abitanti dei Ducati padani, della Lombardia e di Venezia, tra maggio e luglio 1848 votarono per l'annessione al Regno di Sardegna. La situazione cambiò drasticamente quando, il 29 aprile, Pio IX dichiarò di non voler partecipare a una guerra contro un Paese cattolico come l'Austria. Di conseguenza, il Regno delle Due Sicilie, lo Stato Pontificio e la Toscana ritirarono le proprie truppe, indebolendo in modo determinante l'esercito piemontese, che fu costretto alla resa e alla firma dell'armistizio il 9 Agosto 1848.