La Pedagogia di Rousseau
Introduzione
Nonostante le numerose critiche che alle dottrine rousseauiane furono rivolte già dai propri contemporanei appunti che s'intensificarono nell'Ottocento e possono essere formulati anche attualmente, Jean-Jacques Rousseau resta l'autentico geniale iniziatore della Pedagogia e forse il suo merito principale fu quello di cogliere l'aspetto puerocentrico dell'educazione, ovvero capire che l'educatore si deve porre al servizio della spontaneità naturale del pargolo e deve assumere personalmente il modo di accostare la realtà che è propria del bambino. Nella seguente guida, vi parlerò dettagliatamente della Pedagogia di Rousseau.
La considerazione del bambino
Gli illuministi avevano visto solamente l'aspetto intellettualistico dell'educazione, mentre Jean-Jacques Rousseau la intese come sviluppo dell'essere umano nella propria totalità (corpo, sensi, intelletto, sentimento e moralità). Anziché considerare il bambino come un soggetto passivo che potrebbe essere foggiato a piacere, l'ha visto come un individuo pieno d'energie naturali da risvegliare progressivamente, fino a farlo ritrovare interamente uomo libero nel pensiero e nel comportamento. Per capire il pensiero di tale singolare figura, è necessario conoscere la propria vita e le sue esperienze, che furono fuori dall'ordinario e lo portarono a farsi una cultura da autodidatta (disordinata, ma vitale), che lo pose in contrasto con gli stessi illuministi.
La posizione culturale
La posizione di Jean-Jacques Rousseau nella cultura del tempo è singolare: egli ne condivide soltanto alcune idee, mentre per gli altri aspetti si trova sulla sponda opposta a quella dell'illuminismo, anticipando le motivazioni che caratterizzarono il Romanticismo (come fece anche Giambattista Vico). Con gli illuministi, Jean-Jacques Rousseau ha in comune lo spirito critico nei confronti della tradizione e della società del tempo, ma estende tale critica anche alla cultura scientifica: però, non condivide la fede nella ragione umana, sostenendo che ad accomunare gli uomini è piuttosto il sentimento e a nobilitarlo è la virtù morale.
Il rifiuto della scienza
Jean-Jacques Rousseau non crede nel progresso scientifico e tecnico: collabora all'Enciclopedia con un articolo sull'economia politica, ma soltanto per la parte relativa alla musica. Con gli enciclopedisti è inizialmente in buoni rapporti, ma successivamente romperà per sempre con loro, per colpa degli attacchi che sferrarono alla religione: infatti, il filosofo svizzero non è mai stato né un convinto cattolico né un calvinista di stretta osservanza, perché venne perseguitato da entrambe le Chiese per il fatto stesso che esaltava la bontà naturale. Jean-Jacques Rousseau, però, tributava un ossequio riverente alla religione che, oltre ad essere un fatto da ricondurre alla fredda ragione, è anche un'esigenza del cuore e di tutta la persona umana.