La luce nella storia dell'arte
Introduzione
La luce è vita. Quanto siamo fortunati di poter godere di questa immensa luce e, come volgere ogni tanto lo sguardo verso quelle persone meno fortunate di noi che non possono vedere e, quindi non rendersi conto ci quanta bellezza li circondi. Spesso è in grado di regalarci percezioni meravigliose, di verità, di conoscenza. Si pensi al buio: tutti abbiamo paura di non poter vedere qualcosa e spesso ci sentiamo come "costretti" e ansiosi. Ecco perché la luce in tante cose, come nell'arte, è rivelatrice dei nostri stati d'animo; ed è proprio per questo motivo che i grandi maestri usufruiscono del suo potere per evocare in noi sensazioni sempre diverse e la storia dell'arte è in grado di fornircene le prove. Vediamo insieme cosa ci suggerisce questa guida per quanto riguarda la luce nella storia dell'arte.
Tecnica del chiaroscuro
Una delle tecniche più conosciute per ottenere della gradazione di luce è il chiaroscuro, che si realizza mediante la sovrapposizione di tonalità più scure a tonalità più chiare. In pittura, come anche in architettura e scultura, questa tecnica è molto diffusa, al fine di creare un "gioco" di proporzioni. In realtà subì una decadenza nell'età bizantina e medievale, dove l'uso del simbolismo rifiutava qualsiasi tipo di rilievo.
La luce capace di esaltare qualsiasi opera d'arte
La luce è capace di esaltare i volumi e quando essa viene impiegata nella realizzazione di una scultura, sembra che quest'ultima prenda vita, eliminando così la sua "piattezza". Nel caso di una statua, la luce è capace di portare in evidenza il rapporto tra le sporgenze ed i tratti rientranti; nel caso di un rilievo, invece, la luce risalta solo le protuberanze. In architettura, mediante il controllo della luce si è in grado di bilanciare l'equilibrio stesso dell'opera e, soprattutto le sensazioni in generate dai colori che ne fanno parte.
Sfruttare al meglio le caratteristiche della luce
I pittori hanno sempre cercato di sfruttare al meglio le caratteristiche della luce; per tale ragione, molti di essi sono arrivati alla creazione di opere affascinanti, suggestive. Tra i maggiori pittori che hanno fatto della luce uno dei loro elementi inconfondibili troviamo Caravaggio e Leonardo da Vinci. In Caravaggio la luce conferisce tridimensionalità alle figure, mentre lo spazio circostante passa in secondo piano, non viene messo in evidenza e ciò risalta un aspetto negativo, poiché solo dove c'è luce vi è verità. In Leonardo da Vinci, invece, attraverso la tecnica del chiaroscuro, suo strumento indispensabile, vengono create penombre e delicate luminosità. Da Vinci mira a smussare i contorni più rigidi delle figure e a rendere lo spazio più profondo.