La fine dell'Impero Romano d'Occidente
Introduzione
Dopo due secoli di splendore e pace l'Impero Romano entrò in un periodo di crisi e decadenza. Con la morte dell'imperatore Alessandro Severo nel 235 d.C., per mano dei suoi stessi legionari, iniziò un lento e graduale declino. I problemi da risolvere erano tanti e l'Impero era troppo grande per essere amministrato efficacemente. Nel 286 d.C., l'imperatore Diocleziano decise di dividerlo in due parti: Impero d'Oriente e Impero d'Occidente. Nel 476 d.C., Odoacre, il generale a capo delle milizie germaniche, depose l'ultimo imperatore romano d'Occidente, il tredicenne Romolo Augusto. Questa data segna la fine dell'età antica e l'inizio del Medioevo. Iniziano i regni romano-germanici.I motivi che portarono a questa trasformazione furono diversi. La guida descriverà le cause che determinarono la fine e definirà gli effetti che stabilirono un nuovo assetto, sociale e politico.
Invasioni barbariche
I Germani (o Barbari), erano un popolo che viveva nelle foreste del Nord-Europa. Si dividevano in numerose tribù, erano poco civilizzati e molto affascinati da Roma. Le loro azioni furono determinanti per la caduta dell'Impero. In ondate diverse distrussero l'organizzazione romana. Essi, approfittando del fatto che i comandanti dell'esercito romano, invece di difendere i confini, erano in lotta fra di loro per la successione alla carica di imperatore, premevano sui confini e molte volte riuscivano ad entrare. A partire dal III secolo d.C., i Germani occuparono le terre situate lungo i confini dell'impero e alcuni di loro entrarono a far parte dell'esercito romano. Nel 350 d.C., il popolo degli Unni, proveniente dalla Turchia, invase l'Europa e spinse i Germani a rifugiarsi entro i confini. Nel 410 d.C., i Visigoti assalirono e saccheggiarono Roma. Nello stesso periodo Attila, prese il comando degli Unni e devastò le più importanti città del Veneto. Nel 455 i Vandali, che provenivano dall'Africa, devastarono di nuovo Roma. Alla fine del V secolo, l'Impero Romano d'Occidente era ormai invaso dai Barbari.
Crisi economica
Per mantenere l'esercito romano, composto da più di 500 mila soldati, i governi imponevano continue tasse. La popolazione non riusciva più a vivere del proprio lavoro. A causa del grave impoverimento gli agricoltori iniziarono ad abbandonare i campi. Si verificò una forte riduzione dei prodotti alimentari. I prezzi aumentarono alle stelle. I traffici furono sempre più ostacolati da disperati che saccheggiavano per poter mangiare. Il commercio entrò in crisi. Le scarse condizioni igieniche favorirono la diffusione di epidemie, decimando così la popolazione. A questo si aggiunse anche la rivalità fra l'Impero Romano d'Oriente e l'Impero Romano d'Occidente. Dopo la loro divisione infatti, le ricchezze non furono distribuite equamente. Questo causò un' inevitabile rivalità tra i due imperi, con conseguenti guerre civili.
Divisioni nell'esercito
Dopo le numerose invasioni subite dall'Impero, i soldati non erano più solo Romani o Italici. Questo portò a profonde divisioni all'interno dell'esercito. La mancanza di identificazione verso un unico popolo, provocò rivalità e lotte che minarono la compattezza dell'esercito. I soldati avevano perso di vista l'attenzione per le sorti dell'Impero. Essi erano principalmente interessati ad un ritorno economico. Nessuno si identificava più negli ideali inseguiti dall'Impero Romano.
Conflitto religioso
I Cristiani, anche se ancora al bando, formavano una comunità sempre più importante. I valori fondamentali dello stato Romano erano ormai messi in discussione. La religione cristiana dubitava della natura divina dell'imperatore. Rifiutava l'uso delle armi. Rinnegava le differenze tra cittadini liberi e schiavi, tra Romani e Barbari, tra uomini e donne, tra ricchi e poveri. Gli uomini non si identificavano più nella vecchia religione che adorava gli dei e per i quali bisognava sacrificarsi. Con l'arrivo del Cristianesimo nasce una nuova mentalità che riaccende nella povera gente un barlume di speranza.