Chiariamo cosa sta ad indicare l'attributo "inetto": egli è un uomo inadatto alla vita, abulico, insoddisfatto ma irresoluto, incapace di cogliere i momenti importanti dell'esistenza per approfittarne e goderne. È uno sconfitto che è vittima di sé stesso, della sua psicologia tortuosa e tentennante, della sua mutevolezza, dei suoi ripensamenti delle debolezze che producono lo scarto tra propositi e azioni reali. L'inetto cade dunque nella trappola costituita da se stesso, invischiato nella palude della sua interiorità che lo schiaccia e gli impedisce di vivere veramente. Il primo romanzo di Svevo si chiama "Una vita": nel romanzo viene raccontata la storia di Alfonso Nitti che, trasferitosi dal suo paese, diviene impiegato di una banca. Conosce Annetta, figlia del principale, se ne innamora ed è ricambiato. Quando sta per celebrarsi il fidanzamento ufficiale, improvvisamente sparisce e torna al suo paese. Dopo tempo decide di ritornare ma tutto è cambiato: Annetta si fidanza con un altro, nel posto di lavoro gli vengono assegnati mansioni inferiori rispetto a prima. Sfidato a duello dal fratello della sua ex fidanzata, Alfonso decide di suicidarsi.