Non si può che partire, quindi, dal protagonista. L'inetto per eccellenza, "il perenne malato", ci viene mostrato in tutta la sua vulnerabilità già dal principio, quando confessa le sue grandi difficoltà nel ricordare la propria infanzia. Egli, infatti, finisce sempre per addormentarsi ogniqualvolta tenta di rivedere il suo passato. Subito dopo, si passa ad esaminare i motivi del fumo di Zeno: il suo più grande vizio. Avendo cominciato a fumare già in tenera età a causa di un mozzicone di sigaro lasciato in casa dal padre, il nostro eroe tenterà di sconfiggere questo male con tutti i mezzi possibili, non riuscendoci mai. "L'ultima sigaretta" sarà per lui una specie di mantra, un formula che arriverà persino a riportare sui muri, pur di disfarsi di quest'abitudine.