Elimina gli interventi metateatrali, in accordo con la sua esigenza di "realismo". Risponde a questo anche l'utilizzo di un linguaggio che evita il torpiloquio, per fare affidamento, invece, alla "medietas", un linguaggio sobrio e familiare. Si nota nelle commedie terenziane un interesse per la vita sociale e culturale e il frequente ricorso alla "contaminatio", pratica con la quale si era soliti utilizzare più modelli. Tra le opere più conosciute si annoverano l'Eunuchus, l'Andria, Phormio e l'Hécyra. Tra le novità plautine si evidenziano anche l'utilizzo del metateatro, attraverso il quale l'autore rivela al pubblico i retroscena della commedia, e l'utilizzo di un linguaggio variabile e a forte impatto musicale. Sono diverse le metafore e le figure retoriche in generale, tra le quali neologismi, nomi parlanti, grecismi. Plauto costituisce uno dei maggiori esponenti e sovvertitori della commedia latina, grazie anche alla rappresentazione di valori capovolti e innovativi. Tra le maggiori commedie non si può non citare l'Aulularia, la Casina, l'Asinaria, l'Epidicus, il Miles Gloriosus e i Captivi.