Il filosofo sostiene che la Morale debba essere pura, capace di ritrovare in se stessa i propri principi fondanti, così da poter essere oggettiva, valida e assoluta per tutti gli uomini.
Il Bene contiene in sé il proprio fine, e la volontà è buona se contiene in sé il bene, non per le sue buone azioni.
L'Io che si uniforma alla legge morale si libera dalle influenze della realtà e del mondo esterno, sottraendosi alle limitazioni di tempo, spazio e causalità: a questo punto non subisce condizionamento, e si avvicina sempre più all'incondizionato. Attraverso un'azione continuamente conforme alla Legge morale, l'Io può ora attingere alla realtà del Noumeno che razionalmente non era in grado di conoscere. Immedesimandosi nel senso assoluto della morale, l'Io finalmente scopre la libertà, l'infinità e l'eternità che non era stato in grado di conoscere intellettualmente, perché limitato dalla realtà dei fenomeni.