Kant ed Hegel: confronto sulla logica
Introduzione
La filosofia è solitamente tra le materie alle quali gli studenti si avvicinano e si interessano meno. Questo per via della sua complessità, dei suoi concetti incomprensibili e della grande quantità di materiale da studiare. Potrete però restare sorpresi di quanto sia accettabile e comprensibile la filosofia se solo vi concentraste nel capire e ragionare col vostro intelletto su di essa, facendoli vostri i concetti, costruendo una vostra opinione. Questo è quello che facevano i filosofi, studiavano i concetti e ragionavano su di essi dando un parere soggettivo o universale.
Due dei filosofi di maggiore rilevanza sono stati Kant ed Hegel, e oggi andremo a scoprire che cosa pensavano della logica e il loro confronto verso la metafisica.
Occorrente
- Libro di filosofia
La logica per Kant
Per Kant la logica è la scienza della verità, del finito, dell'universale, è la realtà del pensiero, ed è trascendentale. Si divide in analitica trascendentale e dialettica trascendentale. Nel primo caso, viene presa in considerazione la conoscenza astratta, cioè l'intelletto. L'intelletto viene supportato da 12 categorie che ci permettono di sintetizzare le strutture mettendo insieme tutte le intuizioni sensibili (date dai sensi), cioè l'esperienza organizzata. Le 12 categorie sono delle leggi universali con cui si vanno a dare senso e successivamente sintetizzare tutte le esperienze che un individuo compie creando un ragionamento logico.
Nella dialettica trascendentale invece Kant parla del problema della metafisica, cioè la ragione. La ragione è considerata come il luogo dell'incondizionato, il desiderio dell'uomo di conoscere oltre quello che i suoi cinque sensi e il suo intelletto o la natura che lo circonda gli possono dare. L'individuo cerca di più, ma in campo metafisico non esiste l'esperienza, non si può infatti provare la conoscenza di Dio, dell'essenza o della sostanza. La metafisica quindi non permette nessun contatto con la sintesi, né con l'organizzazione, né con le strutture, e prima ancora di andarle a cercare, ci rendiamo conto che la sintesi non è possibile.
La logica per Hegel
Hegel parla della logica definendola come una cosiddetta "impalcatura" del mondo originario, ovvero la struttura della realtà divisa e suddivisa nei vari concetti. Il concetto per Hegel è il pensiero oggettivo, esprime quindi la totalità della realtà. La logica qui si suddivide in: logica dell'essere, dell'essenza e del concetto. Nella prima parte, Hegel mette al centro del discorso il puro essere, che era sostanzialmente indeterminato e quindi privo di contenuti. Essendo quindi privo di contenuti era paragonabile al suo contraltare: il nulla. Hegel però mostra che c'è un passaggio di movimento dal puro essere al nulla, questo movimento si chiama divenire.
La seconda parte parla dell'essenza, e quindi dell'essere determinato secondo qualità, quantità e misura. Qui siccome l'essere ha dei suoi parametri di misura, viene considerato isolato dagli enti senza guardare le sue relazioni con quello che gli sta intorno. La sua determinazione quindi ne dimostra la sua unicità e la differenza dagli altri esseri, scopre quindi la sua ragion sufficiente, ovvero l'essenza. Si passa quindi all'ultimo punto, la logica del concetto, che per Hegel era lo spirito vivente della realtà, l'idea.
La metafisica
Kant è considerato epistemologo e distruttore della metafisica, sostiene che questa sia necessaria e inevitabile, qualcosa per cui l'uomo ha una predisposizione naturale. E crede che non sia nient'altro che un campo di battaglia di inflitti e controversi, nel senso che non ha portato a nulla, a nessun sapere certo. Si chiede quindi, visto che un sapere scientifico è impossibile nella metafisica, come sia possibile l'esistenza della metafisica in generale. Kant critica quindi la metafisica tradizionale perché questa pensa che la ragione possa fare a meno dell'esperienza, mentre lui stesso crede fermamente che tutta la conoscenza derivi dall'esperienza. Crede che sia necessario che la metafisica subisca una riforma, ma pensa anche che quello non fosse il periodo giusto per il cambiamento, e quindi si ferma qui.
Per Hegel invece la metafisica è lo spirito che si occupa della sua pura essenza, la considera la manifestazione più alta dello spirito, ovvero del sapere umano. La metafisica è quindi l'essenza dell'umanità in quanto umanità. Per questo motivo, è necessario per lui che la metafisica risorga dalle ceneri, e quindi lotta per la fondazione di una scienza della logica che deve prendere il posto della vecchia metafisica. Hegel quindi per fondare una nuova metafisica fa tesoro delle critiche che fece Kant, parte da queste, ma gli si discosta perché molte delle ragioni di Kant erano fondate sulla metafisica tradizionale, e per lui questa non era più considerabile.
Consigli
- Leggete e rileggete i concetti fin quando non saprete di averli compresi e di poterci ragionare sopra.