Il verismo in Italia e il naturalismo in Francia
Introduzione
La crisi del Romanticismo letterario si ritiene compiuta con la nascita del Naturalismo in Francia e successivamente del Verismo in Italia, movimenti letterari speculari che guardano al pensiero positivista diffusosi alla fine dell'800 e, anzi, sono a tutti gli effetti la traduzione letteraria della filosofia del Positivismo. Dal punto di vista narratologico, il cambiamento è epocale: viene meno il narratore onnisciente ed emerge una rappresentazione il più possibile impersonale. Così, lo scrittore si limita a fotografare la realtà intervenendo nella vicenda meno che può. Qui consideriamo gli influssi reciproci tra Naturalismo e Verismo.
Teoria del Naturalismo
Secondo il teorico del Naturalismo, Hippolyte Taine, che adopera il termine in un saggio su Balzac (1858), i comportamenti degli uomini sono determinati dalla razza, l'ambiente e il momento storico. Così, l'osservazione e la sperimentazione che caratterizzavano il pensiero scientifico del tempo dovevano bagnare il racconto della realtà, lo scrittore doveva sparire dietro l'azione per conferire un vero e proprio "documento umano". E in tal senso, quale miglior documento della Commedia umana che Balzac andava scrivendo dal 1837? Certo, il proposito di uno dei romanzieri più importanti della storia della letteratura aveva del visionario: Balzac voleva descrivere esaustivamente tutta la società. Ci è andato molto vicino con le 137 opere di cui si compone la Commedia umana.
Manifesto del Naturalismo
Se Balzac è considerato il precursore del Naturalismo (invero, naturalista egli stesso), i maestri sono Flaubert e Zola. Il primo affida la teoria dell'impersonalità al discorso indiretto libero e diventa nella narrazione un demiurgo onnipotente ma invisibile. Il fine di Flaubert è dichiarato: regalare all'arte la precisione delle scienze. Anche il romanzo di Zola è uno studio sull'uomo, stavolta a base fisiologica. Suo è quello che è considerato il manifesto del Naturalismo, il saggio "Il romanzo sperimentale" del 1880, in cui il romanzo viene definito come nient'altro che la letteratura del pensiero scientifico del suo tempo. E in cui affida al romanziere il compito di tenersi in disparte durante la narrazione, dopo aver collocato i personaggi nel loro ambiente.
Poetica del Verismo
Corrispettivo italiano del Naturalimso, il Verismo nasce intorno al 1870 e si sviluppa a Milano, ma i capiscuola sono scrittori siciliani: Verga, De Roberto (siciliano d'adozione) e Capuana, il teorizzatore della "poesia del vero". A Napoli operano Matilde Serao e Salvatore Di Giacomo, sarda è Grazia Deledda, calabrese Nicola Misasi. Si deve precisare che, da una parte, i naturalisti rappresentano perlopiù la vita del proletariato urbano e generalmente hanno fiducia nel progresso, dall'altra, i veristi si concentrano sulle condizioni del sottoproletariato (pescatori e contadini) e sono più pessimisti dei francesi nella misura in cui non ritengono possibile un miglioramento delle condizioni di vita dei ceti più poveri. In particolare, Verga regredisce al livello dei suoi personaggi adottando anche le semplici strutture sintattiche del dialetto siciliano.
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Consigli
- La lettura di Verga e Zola, Capuana e Flaubert dice molto di più dei manifesti e dei programmi delle correnti considerate.