Il messaggio che si delinea è quello di un'umanità angosciata. Il pericolo è assai prossimo, e può esplodere improvvisamente con la stessa violenza di un tuono, in grado di turbare la fragile vita dell'uomo. Esiste però una via di scampo, una difesa. Si trova infatti sicurezza e rifugio solo negli affetti solidi. Ciò è una prerogativa del Pascoli. In quest'occasione si concentra sull'idea di un'innocenza originaria, incarnata dalla culla, e su un evidente simbolo d'amore, ossia il canto materno. Il lettore stesso percepisce una sorta di nido, di sicurezza nell'ambito di uno scenario pauroso e cupo, in cui è in atto il dramma della natura sconvolta e squassata. Nella notte scura, risucchiati nel nulla, senza vedere niente, l'urlo che risuona improvvisamente sembra quasi un film dell'orrore.