Il Realismo nell'arte: i principali esponenti
Introduzione
Esistono numerosi hobby che appassionano la gente e fra questi rientra sicuramente l'arte. Le opere artistiche hanno molteplici autori e diverse caratteristiche. In linea generale, quest'ultime risultano sempre meravigliose. Alcuni individui potrebbero comunque non gradire le forme creative di qualche esponente, in quanto ognuno ha le sue preferenze. Esempi di interessanti movimenti artistici sono l'Art déco, l'Astrattismo, il Barocco, il Cubismo, il Dadaismo, l'Espressionismo ed il Realismo, nato in Francia verso il 1850. Con riferimento a quest'ultimo, le opere artistiche prendono spunto dalla vita reale per lodarne l'evoluzione scientifica. All'interno di questo tutorial vediamo i principali esponenti del Realismo nell'arte.
Jean Désiré Gustave Courbet
L'esponente del Realismo ritenuto più importante è sicuramente il pittore francese Jean Désiré Gustave Courbet. L'ispirazione principale nella realizzazione dei suoi quadri enormi a livello di grandezza riguarda gli anni della seconda repubblica di Francia. Nelle proprie opere artistiche, Jean Désiré Gustave Courbet raffigura gli individui di quel tempo mentre svolgono le normali attività quotidiane. I maestri che lo fecero approdare al Realismo furono lo scrittore Charles Pierre Baudelaire ed il sociologo anarchico Pierre-Joseph Proudhon. L'ingresso in questo movimento artistico venne inoltre agevolato dagli studi di Jean Désiré Gustave Courbet sui pittori olandesi vissuti nel '600. Fra le sue tele più importanti si ricordano ad esempio le seguenti. Il Funerale a Ornans (1850), dove l'autore raffigura una tipica messa funebre di questo piccolo territorio urbano, per via dei tanti morti causati dalle battaglie di quel periodo (come la Rivoluzione francese). Il quadro L?atelier (1855), dove Jean Désiré Gustave Courbet illustra se stesso mentre disegna un paesaggio insieme a circa trenta figure allegoriche quali una donna, un bambino e qualche amico. L'opera artistica Le fanciulle in riva alla Senna (1857), dove vengono ritratte due fanciulle in pose non signorili vicino a tre grandi alberi.
Jean-François Millet
Un secondo esponente principale del Realismo nell'arte è Jean-François Millet, un pittore francese ispirato soprattutto dai contadini presenti in Francia. Nelle sue meravigliose opere artistiche, egli non raffigura mai i soggetti come atto provocatorio o per far nascere discussioni. Tale genere di forme creative lo abbandonò verso il 1862, iniziando a dipingere i vari paesaggi da lui ammirati. Verso gli ultimi anni di vita, Jean-François Millet modificò nuovamente la sua ispirazione principale. Egli realizzò infatti dei quadri che si avvicinavano leggermente al movimento artistico denominato Simbolismo. Tra le sue opere artistiche ispirate al Realismo è possibile ricordare le seguenti. La Pausa di mezzogiorno (1866), dove un uomo si riposa a fianco di una donna nel loro campo di grano. La tela Nel vigneto (1852-1853), che raffigura due uomini mentre lavorano sul loro apprezzamento di terreno. I Coltivatori di patate (1861-1862), in cui si vedono due persone che arano il campo per ricavare appunto i tuberi. Il quadro L'angelus (1857), dove una coppia di contadini interrompono il lavoro di raccolta delle patate per recitare la preghiera dedicata ai morti rivolta alla Beata Vergine Maria nel corso dell'Annunciazione.
Honoré Daumier
Un terzo esponente principale del Realismo nell'arte è lo scultore e litografo marsigliese Honoré Daumier. Egli prese parte ad un concorso indetto dal nuovo governo francese nel 1848, dipingendo un'immagine allegorica della Repubblica. Tuttavia la sua abilità era piuttosto forte nella realizzazione di vignette satiriche e litografie. La vignetta era una delle espressioni cardine del periodo realista, poiché raccontava spaccati di vita quotidiana in chiave ironica. Honoré Daumier sfruttava la propria arte per fare satira attraverso la caricatura. Oltre alle opere vignettistiche, egli dipinse anche quadri tipicamente realisti che riproducevano fedelmente la situazione dell'epoca a livello politico e sociale. Tra le sue opere più famose troviamo le seguenti. Il quadro Gargantua (1831), dove l'autore fece la caricatura del re francese Luigi Filippo e per questo motivo venne imprigionato 6 mesi. La tela Il vagone di terza classe (1862), dove Honoré Daumier denunciò le brutte condizioni sociali dei poveri obbligati a viaggiare ammassati in panchine di legno scomode e treni poco arieggiati.
Giuseppe Pellizza da Volpedo
Un quarto esponente principale del Realismo nell'arte è il pittore italiano Giuseppe Pellizza da Volpedo, ricordato soprattutto per il suo capolavoro Il quarto stato. Questo olio su tela gli costò ben 10 anni di studio, però il risultato ottenuto è sicuramente eccelso. Tale quadro risale agli ultimi anni dell'Ottocento e si distanzia notevolmente dai dettami tipici del Divisionismo, corrente artistica basata sulle separazioni di colore per via di tratteggi o puntini di pittura. Il quarto stato costituisce il risultato di un attento studio da parte dell'autore sulla realtà sociale dell'epoca. L'immagine che Giuseppe Pellizza da Volpedo propone è una rielaborazione del dipinto precedente Fiumana (1895), una sorta di bozza per quella che poi sarà l'opera finale del 1901. In queste due opere tipiche del Realismo, l'autore raffigura una marcia della classe lavoratrice finalizzata a conquistare i diritti per un futuro migliore. Bella da osservare è la contrapposizione cromatica degli elementi rappresentati. La strada viene dipinta di bianco, mentre le persone che avanzano come un fiume in piena vengono disegnate con tonalità scure. Il cielo si presenta invece tanto in un blu scuro quanto in color turchese sopra gli alberi fungenti da sfondo.
Édouard Manet
Un quinto esponente principale del Realismo nell'arte è il pittore parigino Édouard Manet. Egli si considera un precursore dell'Impressionismo, un movimento sviluppatosi in Francia tra il 1860 e il 1870. Si accosta al Realismo grazie anche all'amicizia stretta con Charles Baudelaire e incarna la figura dell'artista dandy, responsabile della riproduzione della realtà del momento con colori e pennello. I dipinti maggiormente realisti di Édouard Manet si intitolano
Le déjeuner sur l'herbe ed Olympia, entrambi risalenti al 1863. In tali opere artistiche, Édouard Manet mette in risalto il nudo femminile trattato già in epoche precedenti. A farsi strada più di tutto in queste tele è però la riproduzione della vita reale, grazie anche ad un sapiente utilizzo del colore ed una particolare attenzione nei dettagli. Le déjeuner sur l'herbe venne criticato perché si raffigurava una vera donna parigina nuda di fianco a due uomini vestiti, mentre consumavano la merenda in un prato situato alla riva del fiume Senna. Olympia rappresenta invece una prostituta nuda con la mano nel pube, collocata sopra un letto stropicciato. Naturalmente anche questa tele ebbe numerose critiche, le quali aumentarono però la sua notorietà facendola diventare un'opera artistica molto gradita ai visitatori.